Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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mento doverosa. I Registri dello Stato Civile fino al 1816 o 1818 furono tenuti esclusivamente dai parroci ; e l’arciprete era investito, inoltre, di funzioni che attualmente sono di competenza della Pubblica Sicurezza, e fra l’altre dava informazioni al R. Governo sulla condotta morale e politica dei parrocchiani. La Chiesa perciò, mentre richiamava molte persone per timore di rappresaglie politiche, esercitava sul più gran numero una grande o poderosa attrattiva coi suoi spettacoli periodici e clamorosi. I vecchi vi andavano a prepararsi alla scalata del purgatorio nell'ora prossima ; gli adulti per vivere nelle buone grazie del Clero e del Governo, tanto più che il Giudice Regio non doveva mancare nelle grandi occasioni e prendeva nota degli assenti; i bricconi non volgari vi si recavano per salvaguardare la fama di persone oneste e dabbene; i giovani infine la parte più simpatica dell' uditorio per fare all 7 amore con agio e raccoglimento. Quale luogo più propizio allo scambio dei dolci sguardi, ed allo svolgersi delle correnti elettriche dei vent’ anni ? Quale più opportuno in un tempo, in cui, non essendo in uso i ricevimenti famigliar!, nè il passeggio, e non potendo le roseo fanciulle affacciarsi di frequente alla finestra senza incorrere nella taccia di civette, soltanto sotto le volte del tempio avevano modo di contemplare o farsi contemplare, nella commozione reciproca delle anime infiammate 1 La poesia del millennio, d’altronde, non ha reso simpatici, tradizionali, leggendari questi amori sorti fra i profumi d’incenso della caga di Dio, od avvivati dal canto degli inni liturgici che si rompo c ripercuoto sotto le arcate misteriose, superbe dei loro marmi policromi ? Nella chiesa di S. Chiara in Avignone, il 1327, Era '1 giorno ch'ai Sol si scoloraro Per la pietà del suo Fattore i rai: Francesco Petrarca fu preso di madonna Laura, o dall’ amore nacque il “ Canzoniere Sette anni dopo (c’è chi assevera undici), nella chiesa di S. Lorenzo in Napoli, la vigilia di Pasqua, Giovanni Boccaccio s 7 invaghiva della leggiadra principessa d’ Aquino, e la letteratura acquistava più tardi il “ Filocopo „ ed il il Filostrato „ preludianti al u Decamerone „. Non altrimenti che nelle chiese (sempre prònube al nume bendato) sorsero di poi gli amori di Michelangelo per Vittoria Colonna , di Raffaello per la Fornarina, di Tiziano per Violante, del Tasso per la principessa estense : amori od agonie di geni, che concorsero in varia misura al progresso del patrimonio intellettuale dell’ umanità. Ma non può tutto la virtù die vuole ; e nei nostri piccoli paesi, se il patrimonio intellettuale non ebbe molto a risentire degli amori dei nostri antenati , ne risentì però incremento non lieve l’anagrafe, ed è già abbastanza. Ognuno fa ciò che può.