Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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A In mezzo a tanta bonaccia sociale, la vita di famiglia ricordava poco meno che Tepoca doi Rs Magi, qualo ci piace di raffigurarla dalle tradizioni bibliche. Era vanto ed orgoglio una prole numerosa, e l’esistenza di dodici figli esentava il genitore dal pagamento delle imposte. Questa disposiziono legislativa inspirata da Colbert a Luigi XIV (440) per * encourager la noblesso, qui défend la patrie, et les agriculteurs, qui la nourrissent „ era ancora vigente fra noi ; mentre in Francia era stata abolita nella prima metà dei secolo XVIII. I figli sottostavano all 5 autorità paterna sia per sentimento ed educazione, sia pel “ dolce far niente „ dipendente dal docile obbedire. E un vecchio quadro di genere, fin troppo abusato, il settuagenario seduto a capo della mensa, circondato dai figli già maturi, dalla nuora ancora feconda, e da una nidiata di nipoti di tutto le età. Quìndici o più esistenze: una piccola tribù , che poteva lusingare la mentalità del disegnatore o del moralista arcaico, ma non potrebbe oggi conseguire 1’ approvazione del filosofo e del sociologo. In quella accolta di persone nemmeno la quarta parte poteva aspirare alla responsabilità della vita: responsabilità che costituisce l'elemento essenziale della felicità. Le sostanze domestiche, non prestandosi a fare d'ogni membro della famiglia un agiato, venivano trasmesse ad un solo ; e l’istituto del maiorascato tutelava l’integrità dei patrimonio famigliare. II primogenito, perciò, ereditava in gran parto 1’ asse paterno : ora c faceva il signore, e con un cospicuo matrimonio il ripi-oduttore. Il figlio più valido si applicava alla conduzione della vasta azienda campestre, funzionando da “ fattore „ od agente d’affari del primogenito. Gli altri ad occupazioni meno importanti , od oziavano addirittura. Il figlio di salute meno robusta, o per natura più incline allo studio, veniva mandato in Seminario o diveniva prete. Il prete, con ì’ inerente celibato reale o fittizio, poteva accrescere, non frazionare, il patrimonio di casa. La formazione d'un prete, del resto, costava ben poco. Nei Seminari la retta annuale, per novo mesi dell’anno, non superava i 30 ducati, vai quanto diro L. 0,47 al giorno por alloggio, vitto ed istruzione. In qualche Seminario più rinomato si pretendevano al massimo 36 ducati ! (441). Non v’erano scuole pubbliche - come diremo in prosieguo se non in pochissimi Comuni principali della provincia ; epperò nella quasi totalità dei nostri paesi l’insegnamento elementare e medio veniva impartito in cinque o sei anni da quelle poche persone istruite del luogo, mediante un tenue compenso mensile, che oggi non si corrisponde più nemmeno alle domestiche. Qualche sacerdote, qualche modico, qualche notaio erano d'ordinario i dispensatori delia sapienza nel paese nativo. Gli alunni migliori delle medie classi sociali passavano talora nel R. Collegio Sanuitico di Campobasso, e di là a Napoli per frequentarvi 1 Uni-