Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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Discorrere delle vicende della buona bestia fiorente di lardo , valutarne il peso, stabilirne il prezzo “ a rotolo „ giusta le speso occorse, faro i più acuti ragguagli statistici coi dati degli anni precedenti , tale il tema d’obbligo che veniva svolto chiassosamente fra lo portato di salsiccia g di fegato fragrante dì lauro, irrorate dal vino novello ancora aspretto e frizzante. Crepitavano nei focolare ampio i grossi ciocchi di rovere, e l’allegra fiammata dei vetusto camino effondeva una temperatura eccitatrice d’appetito. Occorrerebbe la penna di Zola per descrivere la festa del maiale, e le fatiche grasse doll’elemeuto femminile di casa per la lavorazione, gli accudimenti, la sistemazione della ricca provvista di lardo, di sugna, di soppressale, di salsicce, di presati!, di capicolli e di “ nnoglie „ che andava ad ornare il soffitto della cucina e della dispensa. Per circa un mese le signore di casa non avevano altro pensiero. Indugiamo forse nel “ leitmotiv „ del mondo muliebre? Ci sia di scusa la questione femminista, oggi più viva che mai, dopo il voto della Camera che non. volle inclusa la donna nel corpo elettorale. Le donne di oggi nella loro totalità non meritano 1’ eccesso di onore del diritto elettorale ; ma le donne d’ ieri, le donne d’ un secolo fa, meritavano anche meno l’eccesso d’indegnità con cui le trattava il sesso forte, E questione di misura. Esse erano tenute estraneo ad ogni socievolezza, e vivevano appartato nel seno stesso della famiglia. Non veniva loro impartita alcuna istruzione. Che farne? Se por l’uomo sembravano bastevoli i primi rudimenti della coltura, alla donna potevano riuscire perfino dannosi ! Quale utilità —si pensava avrebbero ritratta dal saper leggere e scrivere ? Non sapendo leggero, non avrebbero perduto le notti nella lettura dei libri,,.., e di certi libri ; non sapendo scrivere, non avrebbero corrisposto alle lettere dogli innammorati. Tali le barzellette (non osiamo chiamarle idee) predominanti intorno all’istruzione femminile: istruzione, non già trascurata, ma avversata da tutti ed in tutti i modi. Ma c’era di peggio. Appena sorpassato il confine tra 1’ adolescenza e la pubertà, la fanciulla veniva esclusa dalla mensa famigliare. Bisognava evitare qualsiasi contatto fra lei e gli eventuali ospiti (invitati, parenti od estranei che fossero), per non destare il sospetto che la si volesse mettere in mostra. Del resto, anche quando non c’ erano estranei, lo donne tutte non prendevano parte del pari alla mensa, poiché 1’ esclusione aveva carattere abitualo e tradizionale, come tradizionale ed abituale era il costume nello case civili che le 'donne dessero del “ voi „ ai maschi, e cioè al marito, ai fratelli, ai figli. L’ostracismo femminile affermava la superiorità del sesso forte, o tornava comodo agli uomini di casa, che volevano mangiare e boro con molto accudimento, nonché chiacchierare con piena libertà e talora licenziosamente, senza testimoni pericolosi cd inopportuni. Lo donne dovevano badare alla cucina: questo il postulato venerando di secoli. Esso mangia-