Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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vano con lo fantesche, liete so loro toccassero lodi por un intingolo ben riuscito e gustoso, pazienti al biasimo nel caso opposto. Sembreranno esagerazioni ed inverosimiglianze; eppure, in alcuni dei nostri piccoli paesi più arretrati, questa esclusione deprimente e mortificante pareva cosa naturalissima, anzi richiesta dal decoro, ed era tuttavia in vigore una quarantina d’anni fa. Nè ai nostri giorni è del tutto scomparsa, giacché vige ancora in alcuno famiglio in formazione dei medio ceto borghese, e sussiste quasi di regola nei piccoli centri slavi od albanesi delle nostre contrade. Roba d' Affrica ! esclamerà il lettore. D’accordo. Ma è forza riconoscere l’agnazìono storica della costumanza. Essa è reliquia delle antiche costumanze di Roma, imitatrice a sua volta della civiltà ellenica. Por la donna l’istruzione non esisteva, o l’educazione ora tutta e solo diretta a formare una buona massaia. Il matrimonio qualche volta era prestabilito dai parenti fin dalla adolescenza, come non di rado sì praticava pur tra le famiglie regnanti, per ragioni di Stato. Qui militavano ragioni economiche di famiglia, che si compendiavano nella frase volgare ma espressiva che “ il grasso doveva restare nella pignatta „ © cioè la ricchezza non uscire dalla cerchia parentale. Quando la ragazza non era impegnata in tal guisa e ciò era notoriogli estranei potevano farsi innanzi. Un benevolo intermediario, per lo più un comune amico d’ ambo le famiglie, si prestava all’ uopo ; ed a suo tempo la sposa gli donava una bella camicia dal petto ricamato: lavoro di grande pazienza , quale grazioso ringraziamento al lavoro diplomatico non meno paziente ch’egli aveva condotto a fine per concludere il parentado. Accettata genericamente la richiesta s’intavolavano le trattative por fissare gli interessi fra le parti. Si tirava dall’ un lato per un aumento di dote, dall’altro si stiracchiava sull’ assegno e sulle ipoteche ; e dopo qualche mese di contrasti, di rotture, di nuove proposte, di accomodamenti per attutire le pretese o smussare gli angoli, si addiveniva alla perfeziono del contratto. Mosse a posto le cose, il fidanzato faceva l’entrata ufficiale. La fanciulla accettava il nuovo arrivato, senza darsi soverchio pensiero se lo piacesse o meno. Era piaciuto a papà, o mammà non aveva trovato nulla a ridire. Ciò bastava. Qualche velleità di resistenza, quando per avventura si fosse manifestata, veniva tosto repressa con minacce gravi ed argomenti molto persuasivi. Velleità di resistenza erano, d’ altra parte, ben rare. La ragazza era stata educata in guisa da non concepire un qualsiasi diritto di voto; onde non soffriva della privazione dì esso. Vergine di corpo, come di spirito, accettava 1’ evento con tranquilla e bonaria docilità. Un uomo valeva l’altro. Le nozze venivano festeggiate con solennità e sfarzo secondo il grado, e spesso oltre. Una cavalcata di quindici o venti cavalieri accompagnava la sposa dalla sua terra natale al paese del marito , e la fresca araaz-

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