Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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di Gabriclo Bastone, od ora conta la Tipografia Sannitiea o quella Sammartino-Rieci, L’cseinpio fu seguito in Vonafro dallo Zini e dai Simonetti-Izzi; in Larino dal Morrone e dal Ficcaglìa; a Lupara dal Lombo, ed in qualche altro Comune da ditte di cui ci sfugge il uomo. Nella prima metà del secolo XIX, che miracoli di buon mercato nei generi alimentari e in altre derrate di prima necessità ! La carne di capra, che prima della carestia del 1764 costava tre grana a rotolo, era salita (20 anni dopo) a sette grana: la carne di castrato da quattro a nove grana : la suina da cinque a dodici: il formaggio da otto a venticinque: prezzi che parevano esorbitanti al buon Longano, il quale li registrava con un senso di rammarico e di stupefazione, quasi per mettere alla gogna il caroviveri del proprio tempo ! (451) Occorre ricordare ai lettori che il grano valeva L, 0,0425, e il rotolo circa 891 grammi? Una canna di legna da ardere, che s'ora pagata fino al 1764 non oltre 12 carlini, nel 1784 no costava 60, e cioè L. 25,50: prezzo che pareva folle, dipendendo non già da scarsezza dol genere, sibbone dal sacro rispetto che si aveva dei boschi, dalla suprema avversione che tutti sentivano contro lo devastazioni della scure. Il dissodamento dei boschi, iniziato dopo la carestia dol 1764 per procurarsi più vaste estensioni di terreno coltivatorio, si andò successivamente estendendo mercé le quotizzazioni dal 1810 ai nostri giorni; e nel 1835 all'epoca della piena rovina dei patrimonio forestale una canna di legna valeva 20 carlini (L. 8,50), cd un “ cantalo (K. 89,100) di carboni raramente oltrepassava il prezzo di L, 3. La zona boschiva del Molise, nel 1871, era ridotta ad ettari 72.469 poco più del sesto della superficie provinciale o nel 1875 scendeva ad ettari 24.572: vai quanto diro alla diciottesima parte della superficie anzidetta. A quanto è ristretta al presento ? Nonostante siffatta vandalica falcidia, l’industria della legna o dei carboni è tuttavia prospera in parecchi Comuni ; senonché i prezzi anche pel rincaro della mano d’ opera sono pervenuti al quintuplo di di quelli vigenti settantanni or sono, e ben lo sanno i consumatori ! Dinanzi alla necessità economica di ottenere il massimo reddito possibile dall’industria silvana, sarebbe utile studiare se nella zona del Mateso non fosse utile di sostituire il processo della distillazione al comune sistema delle carbonaio. Mercè la distillazione, un metro cubo di legna (che oggi vale sul posto dalle 7 alle 8 lire), darebbe almeno un quintale di carbone, invece degli usuali 85 Kg; ed inoltro. Kg. 5 di alcool metilico, Kg. 25 di pirolignito di calcio, e Kg. 20 di catrame, il cui prezzo ascendo in media rispettivamente aL. 0,90 rosa dunque, sul posto, di L. 8,50 in carbone, e di L. 11,35 in prodotti accessori: ossia un reddimeuto complessivo di L. 19,85: quasi triplo di quello che si ottiene dalla vendita del legname, e più che doppio di quanto si ricava dalle solito carbonaie, L’ introduzione di questo sistema - già in aziono in qualche località