Il Molise dalle origini ai nostri giorni

333

delle Marche si potrebbe ragionevolmente tentare. Non sono i capitali che difettano da noi; difettano lo spìrito cooperativo, io spirito industriale e l’iniziativa coraggiosa. Per senso d’equità, e con alto compiacimento, non dobbiamo però tacere che da un ventennio in quà è notevole 1’ attività industriale che si va manifestando in più luoghi della nostra provincia. È vero pur troppo, che gli stabilimenti industriali del Volturno (cartiere, segherie, lanifici, occ.) hanno dovuto o ridurre la produzione o smettere l'esercizio por l’eccessivo costo del trasporto della materia grezza dai luoghi di produzione, troppo distanti dagli opposti o più prossimi scali ferroviari di Roccarayindola e di Montenero; ma è pur vero che da per tutto i nostri fiumi 0 i nostri grossi torrenti sono stati forzati a sprigionare dalle loro acque improduttive per secoli —la forza che impiline ; 1 moto esi converto in luce. L’energia elettrica, in molti luoghi, ha sostituita la forza idraulica, e viene di giorno adibita alla molitura , agli impieghi meccanici od alla pastificazione. Sono sorti dovunque molini, frantoi e pastifici, che non hanno nulla da invidiare ai congeneri preesistenti altrove, e piazzano il supero della propria produzione specialmente nell’ltalia centrale. Importantissimi, fra 1 Pastifici e Molini, quello dello Scarano (Trivento); del Maddalena, dol Milano, del Giovinazzi (Isernia); del Colagrosso (Boiano); dei Battista e del Colagiovanni (Larino); del Guacci (Campobasso); del Luciani (Montcnero di Bisaccia); del Blanc e C.Ì (Sepino); della ditta Baranello e del Ranaudo (Casacalenda); del De Cosmo e C. a (Ripabottoni), ed altri non pochi, dei quali tratteremo singolarmente nei volumi successivi. I vini di Terrazzano (Cantina Sociale), e di Montagano (lanigro); i liquori “ Poncio „ e “ Milk „ di Campobasso (Lupacchioli . Mangio) , il “ Monte Potila „ di Pescolanciano (Pettine) sono creazioni che fanno onoro aIT industria locale; il miele centrifugato di Trivento (Porfirio), di Ripalimosano (Marinelli), di Campobasso (Cancellario), di Larino (De Leonarece. ha tutto il gusto squisito e il profumo speciale delle essenze montane , e maggior valore industrialo attingerebbe se più accurata no fosse la “ toilette „ di presentazione, e la “ reclamo „. L’industria dei laterizi è forse quella che ha ricevuto il più considerevole impulso, con le fornaci Hoffmann di Ripalimosano (Petrucciani), di Baranello (Marcello Barone, e la ditta L. Barone e C.i), di S. Elia a Pianisi (scalo) (De Liberis), i cui prodotti sono molto pregiati e varcano i confini della provincia. II Lanificio Martino di Sepino, conserva le antiche tradizioni, seguendo peraltro brillantemente le nuove vie additate dal progresso della tecnica; del pari che quello del Luciani di Montenero, una novità nel Circondario di Larino. Gli antichi “ trappeti „ vanno scomparendo d’anno in anno nei nostri paesi, sostituiti da frantoi moderni, attivati dall’ energia elettrica.