Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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In Agnono la fonderia di campane del Marinelli ha perfezionato mirabilmente i propri sistemi, tenendo coraggiosamente il campo in tale industria, che da secoli come si è detto è vanto e tradizione deli Atene del Molise. Isernia accoglie da qualche anno la Fonderia Giancola, che rappresenta un'ardita c lodevole iniziativa nella produzione del ferro fuso. E Campobasso ha veduto sorgere la Fabbrica di saponi da bucato (OrienteMarinelli), i cui prodotti sono bene accetti in provincia o nei vicini Abbruzzi. i E tutto un movimento ascensionale, lento e paziente , che merita gli incoraggiamenti ed il favore dei consumatori. * # * Al tramonto del secolo XVIII di contro alla decadenza della feudalità, un salutare risveglio di tutte lo energie latenti si propagò nel Reame. Gli albori della libertà economica proiettavano la luce delle nuovo idealità fin negli angoli più remoti delle provincic, nelle menti più anguste ed attardate, o pareva che nell’aria vibrasse una corrente innovatrice in tutti i rami dell'attività umana. Il problema del rinnovamento civile scaturito dall'opera di Pietro Giaunone , avvivato dalla scuola di Antonio Genovesi , ridotto a teoria da Gaetano Filangieri, fatto penetrare nel campo economico dall’abate Galiani, e reso sacro dal martirio di Mario Pagano e dogli eroi del 1799, aveva rotto la bonaccia secolare, per non diro millenaria. Dalla Capitalo si proclamava con opero poderose, con pubblicazioni periodiche, con fogli volanti, con eccitamenti d’ ogni sorta, la necessità di studiare i bisogni vivi e reali del paese, d’indagare por trarne l’utilità possibile le sorgenti ascose della produzione e della richezza. Giambattista Gagliardo, con le sue “ Istituzioni teorico pratiche di agricoltura „ fu il primo forse a diffondere le nuove applicazioni che la scienza suggeriva all’industria agraria ;ed il clero regnicolo educato da secoli ad una limitata soggezione alla Curia di Roma spregiudicato o non ostile allo idee nuove, lanciò dal suo seno fautori eminenti delle riformo agricole. Uscivano, invero, dalle sue file Domenico Scinà e Paolo Balsamo docenti nella R. Accademia di Palermo; dallo sue file il P. Onorati, che volle assumere a pseudonimo il nome del grande Columella. Il clero molisano assecondò animoso il programma d’ una rinascenza agraria; od anzi, per certi riguardi ne fu l’antesignano con l’opera assidua e concreti del Filipponi o del Muco!, che tennero alto lo nobili tradizioni georgiche di Damiano Petrone, arciprete di Montagano, l’originale propagatore della frutticultura nel declinare del secolo XVII. 11 canonico Alfonso Filipponi, campobassano, ebbe ai suoi tempi od a modo suo la previsione delle Cattedre d’ Agricoltura. Egli, infatti , nel 1834, espose alla locale Società Economica un progetto d’insegnamento agrario al popolo, da impartirsi dai parroci. “I! divisamente diceva