La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

88 PARTE PRIMA

Leonardo non adopera il sistema « dei dieci nasi », nè il contrasto del giovane vicino al vecchio, così non si preoccupa del « contrapposto ». Egli ama la vivacità e la potenza che derivano dai contrasti; e i contrasti sono appunto astrazioni. Ma essi hanno pure una corrispondente realtà : il moto; e il moto importa a Leonardo.

Altri esempi d’intellettualismo critico non mancano altrove : quelli indicati sin qui possono servire da tipi.

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Le tendenze intellettualistiche di Leonardo, quelle stesse che lo traggono con tanta fortuna agli studi scientifici, costituiscono dunque indubbiamente un pericolo per il suo retto ragionare dell’arte. Ma esse non debbono affatto distrarci dal considerare tutti i passi donde scaturisce una nuova visione artistica del mondo, tutte quelle conchiusioni dove son fusi, senza residui, pensiero e fantasia.

Dalla doppia tradizione, classica e fiorentina, dedicata alla figura umana, Leonardo si rivolge ad abbracciare con lo sguardo la natura universale. E chiede d’infonder l’anima alle cose. Misticismo cosmico è stata chiamata la sua visione : certo egli identifica il cosmo con la intima manifestazione del suo spirito, cioè con l’arte sua. Da tale situazione mentale egli deduce, primo in Italia, la considerazione del paesaggio come opera d’arte. Ne constata con animo precursore dell'età moderna i caratteri cromatici, studia le più importanti tra le apparenze tella luce e dell'ombra, e giunge alla comprensione dei rapporti fra colore, luce ed ombra, cioè alla comprensione dell’effeito tonale. S'accorge che colore e tono esigono una speciale superficie nelle pitture — la scabra —, e una speciale forma nelle immagini — la tondeggiante —. E mette