La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

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LA TRADIZIONE CRITICA SULL’ARTE DI LEONARDO 107

eccellenza dell’arte; et non senza ragione; poichè questa parte 2 la più difficile à conseguire che sia in tutta l’arte; et anco la più importante, e più necessaria da sapersi » (1).

Il moto s'identifica col furore poetico, con la creazione spontanea : « Sonosi trovati tanti eccellenti Pittori; st come se ne trovano ancora che nel depingere sono stati da tutti tenuti in grandissimo pregio, si come quelli che rappresentavano le figure vaghe di colori; et bene intese per le membra, et legature d'anatomia benissimo proportionate, et con diligenza allumate di buon chiaro et scuro. Mà perchè con tutta la cura, et patienza usata non hanno mai potuto acquistar felicemente questa facoltà [ dei moti ], hanno lasciato le opere loro sottoposte alla censura de’ posteri solamente per le attitudini, et i gesti delle fisure mal’espresse... Questi mal avventurati diligenti, et per altro valenti nella pittura, per quanto imitar possono gesti, et atti d’altri inventori, non possono però mai fare che alcuna loro istoria riesca ben concertata per essere solo opera di quelli che di subito la fanno nascere, scorti, et sospinti da una pura intelligenza, et furia naturale » (2).

« Essendo questi moti, così possenti in comovere gl’animi, quando sono espressi in guisa che paiano naturali per conseguire questa facultà tanto eccellente, et importante si ha da imitare principalmente, et sopra tutti Leonardo del qual si raconta che non faceva moto in figura, che prima non lo volesse co "| suo studio accompagnato vedere un tratto nel vivo, non per altro che per cavarne una certa vivacità naturale, con laqual doppo aggiongendovi l’arte faceva veder gl’huomini dipinti meglio che i vivi » (3).

L'identificazione in pittura di moto fisico e di moto spiri-

(1) Trattato, p. 108.

(2) Trattato, p. 109. (3) Trattato, p. 106.