La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

148 PARTE SECONDA

Rembrandt, Raffaello —. I migliori di ciascun gruppo introducono elementi dell’altro, in maniera subordinata : Paolo Veronese, luce ed ombra; Leonardo, colore locale.

La gran differenza consiste nel fatto che Leonardo, Remdrandi, Raffaello lasciano perdere vaste superficie di pittura in un'ombra priva di colore (grigio-scuro e bruno), perchè cominciano dalla luce e tendono all'ombra; mentre per il Veronese, Tiziano, il Tumer la pittura è come la rosa, che attua l'ombra col colore che si schiara alla luce, perchè appunto essi cominciano dall’ombra e tendono alla luce.

Il sistema dei coloristi ha vari vantaggi, e un solo svantaggio. Essendo le loro luci meno forti, non possono precisare tutte le forme, che le ombre esagerate dei chiaroscuristi ottengono, onde le forme dei coloristi risultano alquanto piatte. «Quando è data la forma di qualche singolo oggetto, e le sue sottigliezze debbono essere rese sino all’estremo, la maniera di disegnare di Leonardo è spesso molto nobile » (1).

Vantaggi dei coloristi sono : il maggior numero di verità ch'essi comprendono, poichè rendono giuste le ombre e false le luci, mentre dei chiaroscuristi sono false tanto le luci quanto le ombre; e i numerosi ed ampi rapporti fra colore e colore, ciò che manca affatto ai chiaroscuristi.

« Guardate per esempio il panneggio di Leonardo al Louvre, con luci bianche e ombre nere; e domandatevi se il panno sia stato bianco o nero. Se bianco, le ombre non debbono essere nere, poichè un fazzoletto bianco appare tutto bianco anche nell'ombra, per il rapporto del bianco con gli aliri colori non bianchi, rapporto che Leonardo ha rinunziato a rappresentare. È se il panno è nero o scuro, le luci non avrebbero dovuto essere bianche » (2).

(1) Modern Painters, op. cit. pag. 49. (2) Modern Puinters, op. cit. pag. 50.