La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

L'ARTE DI LEONARDO 169

dente Madonna. La linea è sempre nervosa, interrotta, ripresa, a virgole, a punti, a grossi tocchi. La forma tuttavia si concreta di più: non mancano intere parti, mancano i pentimenti. Lo scorcio del Bimbo potrebbe anche dargli energia plastica, e l'atmosfera verrebbe meno. Ecco allora Leonardo provvede : il fondo non è più unito; vi si diffonde come una nebbia di luce e di ombra che qua si ferma e là svanisce a volontà, forma un braccio e dipinge una capigliatura, corregge l’eccessivo scorcio del volto del Bimbo in zone cromatiche. Con questo risultato, che i corpi sono più visibili, ma non sono più materializzati che nel disegno precedente. Ivi, movimento e luce erano resi con linee astratte, direttamente con foga improvvisatrice, risultavano dal nulla. Qui s’intravvede che sotto il movimento e la luce dominatori, velanti le immagini a guisa di nebbia, esiste una struttura solida, è sottintesa una forma corporea. Non si concretano i corpi tuttavia; si concreta lo spirito di Leonardo. Nella violenta apparizione dei segni improvvisi si sentiva imminente un desiderio d'affetto inespresso. Nella solida costruzione annebbiata è già la dignità della forma corporea sinteticamente espressa e perciò grandiosa; dignità di rapporti formali, non senza l’acuto sorriso di chi conosce l’affetto.

Una simile apparenza si ritrova accentuata sino all'estremo in un disegno di Windsor (Fig. 3). Due mani di madre sostengono un grasso bambino ignudo. La grossa penna segna angoli, e l’acquerello attenua i grossi e duri limiti, con chiari e scuri, a guisa di zone giustaposte. Una gran vita si sprigiona dal frammento, irrequieta, nervosa, a scatti. Nessun disegno del Cinquecento è, più di questo, rivelatore di sprazzi di luce fermati da ombre improvvise. Occorre giungere al Tiepolo per ritrovare in Italia una simile abilità capricciosa di mutilar la realtà per infonderle vita più intensa.

Altrove, l’atmosfera è suggerita dalle sbavature della ma-

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