La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

III. LA POSIZIONE STORICA

Quando scrive d’arte, Leonardo ama manifestare le sue impressioni del mondo esteriore o indicare precetti astratti di metodo. Solo per incidenza, guindi, egli accenna ai maestri che lo hanno preceduto o gli sono compagni. Pure, dagli accenni diretti e anche da molti indiretti, ove si può rintracciare l’analogia fra i suoi criteri d’arte e quelli di altri artisti, è possibile determinare, sia pure in modo frammentario, la coscienza ch'egli ebbe della sua posizione storica.

Occasionalmente, per esortare i matematici a non fidarsi dei libri ma dell’esperienza della natura, Leonardo abbozza, nientemeno ! una storia della pittura fiorentina :

« Il pittore arà la sua pittura di poca eccellenza, se quello piglia per altore l’alirui pitture, ma s'egli imparerà dalle cose naturali farà bono frutto, come vedemo in ne’ pittori dopo i romani, i quali senpre imitorono l’uno dall’altro, e di età in età senpre andaro detta arte in declinatione. Dopo questi venne Giotti Fiorentino, il quale (non estando contento a lo imitare l’opre di Cimabue suo ma[ estro |), nato in monti soletari, abitati solo da capre e simil bestie, questo, sendo volto dalla na-

iura a simile arte, cominciò a disegnare su per i sassi li atti