La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

PARTE PRIMA

mente di Leonardo a « i lumi principali in piccol luogo ». Sono. essi di fatto ridotti all’ ufficio di commento dell’ombre.

Dove più chiaro risulta il metodo con il quale Leonardo «i attua la sua visione artistica è in un capitolo che s'intitola î «modo di colorire in tela : meiti la tua tela in telaro, e dàlle colla debole, e lascia seccare, e disegna, e dà le incamazioni con pennelli di setole, e così fresca farai l'ombra sfumata a

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iuo modo. L'incarnazione sarà biacca, lacca e giallorino: e

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l'ombra sarà nero e maiorica e un poco di lacca, o vuoi lapis duro. Sfumato che tu hai, lascia seccare, poi ritocca a secco con lacca e gomma, stata assai tempo con l’acqua gommata insieme liquida, che è migliore, perchè fa l'ufficio suo senza lustrare.

« Ancora per fare le ombre più oscure, togli la lacca gommata sopradetta ed inchiostro, e con questa ombra puoi om- _brare molti colori, perchè è trasparente » (1).

La parsimonia cromatica, il carattere liscio di una ver-

miri i

sibi

nice gommosa, persino l'inchiostro per cacciare all'estremo

I scuro le ombre, tutto rispecchia, con una scrupolosità maligna, la pittura di Leonardo.

E perciò si respira quando dal suggerimento della

droga Leonardo passa a considerare il rapporto tra l’effetto

artistico ottenuto e la natura. Lascia parlare il suo sentimento,

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le sue impressioni son vive, appaiono le vibrazioni della sua squisita sensibilità, la piena fusione del suo ingegno con la natura attorniante. La sua parola si fa precisa, il suo sogno si concreta. « Pon mente per le strade sul fare della sera ai visi di uomini e di donne, quando è cattivo tempo quanta grazia e dolcezza si vede in essi». Son delicatezze ch'egli ama; n in quest’impressione è il suo sogno. Per essa egli dipinge, per | essa rinunzia al colore, e alla luce, e alle tenebre, e vuole le

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(1) Trattato, B. 502.

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