La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

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70 PARTE PRIMA

del fondo. Onde l’effetto di visione lontana nei paesaggi posti a sfondo delle pitture di Leonardo. Ma nell’attuare il suo programma, egli riesce a far sì che i chiari dell'immagine e del fondo si accomunino in una nebulosa atmosfera che tutto avvolge : cià che nel programma non è detto.

E altrove: « Principalissima parte della pittura son li campi delle cose dipincte, nelli quali canpi li termini delli corpi naturali che ànno in lor curvità convessa senpre si cognoscano le figure di tali corpi in essi campi, ancorachè li color de’ corpi sieno del medesimo colore del predecto canpo. È questo nascie che li termini convessi de’ corpi non sono alluminati nel medesimo modo che dal medesimo lume è alluminato il campo, perchè tal termine molte volte sarà più chiaro o più oscuro che esso campo. Ma se tal termine è del colore di tal canpo, sanza dubbio tal parte di pittura proibirà la notitia della figura di tal termine; e questa tale eletione di pictura è da essere scifata dalli ingiegni de’ buoni pictori, conciosiachè la intentione del pictore è di fare parere li sua corpi di quà dai campi » (1).

Ecco come, dopo aver avuta chiara visione del problema cromatico, per il pregiudizio plastico, Leonardo rinunzia all'assorbimento dell’immagine nell’atmosfera, in pieno contrasto con ciò che effettivamente ha dipinto.

Quando poi chiede l'illuminazione dall’alto di un'immagine circondata da pareti laterali, ottiene certo un rilievo immerso nella penombra, delicato quindi, tenue. E le forti ombre prodotte dalle parti « alle quali è fatto scudo dai rilievi del volto » affiorano alla superficie, appunto perchè giungono al nero assoluto.

«Il lume tolto in faccia ai volti posti dentro a pareti laterali, le quali siano oscure, sarà causa che tali volti avranno gran rilievo, e massime avendo il lume da alto, e questo

(1) G. 23, v, Richter, 564. Trattato, B. 472.