La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

LE PREFERENZE ARTISTICHE TI

rilievo accade perchè la parte dinanzi di tal volto è illuminata dal lume universale dell’aria a quello anteposta, onde tal parte illuminata ha ombre quasi insensibili e dopo essa parte dinanzi del volto seguitano le parti laterali, oscurate dalle predette pareti laterali delle stanze, le quali tanto più oscurano il volto, quanto esso volto entra fra loro con le sue parti : ed oltre di questo seguita che il lume che scende da alto priva di sè tutte quelle parti alle quali è fatto scudo dai rilievi del volto, come le ciglia che sottraggono il lume alla incassatura degli occhi, ed il naso che lo toglie a gran parte della bocca ed il mento alla gola, e simili altri rilievi » (1).

L'illuminazione dall’alto è assai adattata a sfiorare i piani dell'immagine, su cui invece batte in pieno l’illuminazione frontale. E lo sfuggir della luce permette appunto la graduazione continua della luce e dell’ombra, la riduzione stilistica cioè della forma naturale all’ondulamento perenne.

« Fa che sempre l’ombre fatte sopra le superfitie de’ corpi da vari obiecti usino ondeggiare con vari torcimenti, mediante la varietà de membra che fanno l’ombre, e della cosa che ricieve essa ombra » (2).

Ove la stilizzazione acquista uno speciale carattere dalla esclusiva considerazione dell'ombra.

*E E

Sulla linea Leonardo ha idee di una straordinaria novità. L'elemento lineare era ancor vivo nell'arte del suo tempo. Se i termini delle immagini erano netti, ciò si doveva all’accentuazione della linea, alla sua considerazione come di un elemento artistico per sè stante, alla stessa stregua della forma e del colore. È vero, anche l’Alberti, quando parla della cir- ©

(I) Trattato, B. 152. (2) Richter, 559. Trattato, B. 749.