La critica e l'arte di Leonardo da Vinci

LE PREFERENZE ARTISTICHE 75

Non vedi tu isplendenti bellezze della gioventù diminuire di loro eccellenza per gli eccessivi e troppo culti ornamenti ? Non hai tu visto le montanare involte negl’inculti e poveri panni acquistare maggior bellezza, che quelle che sono ornate? Non usare le affettate acconciature o capellature di teste, dove appresso de’ goffi cervelli un sol capello posto più da un lato che dall’altro, colui che lo tiene se ne promette grande infamia...; e questi tali hanno sempre per lor consigliero lo specchio ed il pettine, ed il vento è loro capital nemico sconciatore degli azzimati capelli. Fa tu adunque alle tue teste 1 capelli scherzare insieme col finto vento intorno ai giovanili volti, e con diverso rivoltare graziosamente ornarli » (1).

* E *

A chi ha assorbita la linea nel colore di luce e d'ombra, a chi ha incontrata la bellezza in sul far della sera, a chi sogna i capelli sfumati al vento, tocca di opporsi al pericolo artistico, che diverrà in seguito irreparabile disastro, di ostentare le conoscenze anatomiche, rilevando a dritto e a traverso numerosissimi muscoli. Ed è notevole che Leonardo è tratto a dichiarare il pericolo, quando effettivamente non è ancor nato, a presentirlo quindi, non soltanto per l’innata sua raffinatezza aborrente da ogni eccesso volgare, ma anche dalle sue stesse profonde conoscenze dell’anatomia umana, che gli suggeriscono la necessità di or palesare or nascondere i muscoli. Onde, col « sacco di noci» e col « fascio di ravanelli », egli bolla a sangue un'arte che evidentemente sente nell'atmosfera artistica del suo tempo, ma che troverà pieno sviluppo soltanto qualche

decennio dopo la sua morte : il manierismo dei seguaci di Michelangelo. (1) Trattato, B. 398