La diplomazia europea

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In guerra rh r srt t'oiìvi

mente alla fortuna dell' Inghilterra. Dicemmo come la Prussia o la Gran-Pretaglia erano attratte vicendevolmente; quella tem donza naturale si personificò in Federico II ed in Pitt, ed all’ alleanza austro francese fu contrapposta Panglo-prus nana. Ben presto scoppiò la guerra che fu detta de’ setr’anni. La Prussia e l’ lnghilterra non agirono di concerto. Guglielmo Pitt e Federico II seguivano ciascuno la loro via. l’uno sul mare, l’altro sulla terra; entrambi senza consultarsi e per vie differenti si dirigevano verso la stessa meta: entrambi ebbero una parte pressappoco uguale agli onori del suecesso. Thiers parlando della guerra de’ sett’anni e di Federico IL dice; « Egli avea « infarti a forza di carattere e di genio rc« sistito alla Francia, all’Austria, alla Russia « con una nazione che, anche dopo la coir « quista della Slesia, non era più di sei a « sette milioni, vero prodigio che sarebbe « stato impossibile senza alcune circostanze « che bisogna enumerare brevemente per « rendere quel prodigio concepibile. Dap« prima V Inghilterra aiutò Federico con il « suo oro, parsimoniosamente è vero, ma « tuttavia l’aiutò. Con quell’oro egli si pro« curò soldati, e siccome si battevano te« deschi contro tedeschi, la sera della sua