La legazione del cardinale Antonio Berberini nella Guerra del Monferrato

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mantenimento al cardina! legalo ed al nunzio straordinario (1). Per la sospensione d’armi su! Mantovano furono dal duca di Xevers e dalla repubblica veneziana accettati i patti, precedente-mente discussi tante volte, salvo a confermarsi definitivamente a quello che il Crequi risolvesse di fare pel Monferrato (2). Il duca di Savoia, indovinando Y opposizione clic alla tregua avrebbe fatto il Crequi, sperando che questi si risolvesse a sottoscriverla, allorquando si avesse il consenso di tutte le altre parti interessate. consigliò il Mazzarino di recarsi prima dal Collabo e dallo Spinola. Il Mazzarino obbedì, e con grande celerità partì alla, volta di Milano per incontrarsi collo Spinola; questi, contrariamente ai I;opinione generale, dopo essersi lamentato degli agenti pontifìci, i quali s ’interessava!!o, secondo il suo giudizio, per il Xevers o la Francia soltanto, rifiutò categoricamente ili ritirare le milizie spaglinole al di là del Tauaro, poiché i Francesi avrebbero avuto modo di allargarsi soverchiamente nel Monferrato, e perche a Cesale sarebbero affluiti da tutte le parti i viveri (3). Il Mazzarino si rivolse allora al Collalto, ma anche questi, come lo Spinola, sollevò un numero infinito dii difficoltà (I), laonde soltanto prò forma, si rivolse al Crequi, il quale si scusò di non accettare la tregua, essendo nella impossibilità di nulla risolvere senza il consenso del Ivi dai! cu (5) * nel ritinto era stato indotto non solo dagli ordini del cardinale, ma ancora dai consigli del Xevers, avverso alla tregua, c che nel rifiuto del Crequi, trovava una scappatoia per non stipular quella del Mantovano, senza tirarsi addosso la diffidenza e l'odio di quelli che miravano sinceramente alla pace (6). Dopo il cattivo esito raggiunto, il Mazzarino e il Pancirolo si rivolsero, per consiglio del Cardinal legato, con maggior ardore al conseguimento della pace definitiva, cercando d'appianare le difficoltà che alla convocazione del congresso s‘ opponevano, considerandolo come il primo passo ad una totale conciliazione. La questione del congresso, che sembrava assai semplice, non tardò a sollevare molti ostacoli. Lo Spinola, come sappiamo, alle esortazioni del cardinale Antonio, aveva suggerito Asti o Vercelli; svanitele speranze della tregua, cominciò a creare mille ostacoli ed ostinatamente reclamò Milano come sede (7), Alla scelta di Milano ostacolavano tutti i principi d’ltalia; il duca di Savoia, che cercava di dimostrare l’impossibilità di tenervi il congresso (8), il duca di Xevers ed il car-

(t) 9 Gennaio 1630. Il Mazzarino al Card. Legato (Bibl. Barberini, Codice LXXII, 40. Foglio 44, Doc. XXX), 6 Gennaio 1030. Il Mazzarino al Card. Legato (Bibl. Barberini, Codice LXXII. 40, Foglio 73. Doc. XXXX). (3) 9 Gennaio 1630. TI Mazzarino al Card. Legato ÒBibl. Barberini, Codice LXXII, 40, Foglio 72, Doc. XXXX). (3) 9 Gennaio 1630. Il Mazzarino al Card. Legato (Bibl. Barberini, Codice LXXII, 40, Foglio 72, Doc. XXXX). (4) 9 Gennaio 1630 II Mazzarino al Card. Legato fßibl Barberini Codice LXXII, 40, Foglio 57, Doc. XXXIII). (5) 11 Gennaio 1630. Francesco Barberini al Card, di Bagno (Arch. seg. del Yat., Cifre di Francia, Codice LXXXYII, X. 73, Doc. XIII). (6) 9 Gennaio 1630. Mazzarino al Card. Legato (Bibl. Barberini, Codice LXXII, 40. Foglio 57, Doc. XXXIIIb (7) 9 Gennaio 1630. II Mazzarino al Card. Legato TBibl. Barberini, Codice LXXII, 40, Foglio 44, Doc. XXX). (8) 31 Dicembre 1639. Il Pancirolo al Card, Legato (Bibl. Barberini, Codice LXXII, 40, Foglio 64, Doc. XXXVII).