La legazione del cardinale Antonio Berberini nella Guerra del Monferrato

16

<l inai legato, ma specillimeli te i Francesi, die negavano assokuaiilente di recarvisi Il Mazzarino allora tentò smuovere lo Spinola, ricordandogli le sue parole a proposito del]''Alessandrino, ma lo Spinola negò recisamente d'avere mai accennato ad Alessandria. Asti o Vercelli. Gli ostacoli da superare accendevano lo zelo degli agenti pontifici, i quali tanto vivamente si adoperavano con lo Spinola ed il Collalto da indurli a riunirsi parte ad Asti, parte ad Alessandria, Vercelli o Novara (A. .Mentre queste cose avveiivano nell'.ltalia superiore il Pontefice si trovò improvvisamente in imbarazzi piuttosto gravi, avendo Ferdinando 1 Il offerto al Cardinal legato di recarsi a Vienna, a fine di trattare direttamente con Itti della pace, allogando, come spiegazione a tale domanda, la maggiore facilità del rapporti (3). Questo piano trovò opposizione nella Corte di Roma, die accolse la domanda dell’imperatore' a malincuore e con grande esitazione, stante le insinuazioni del Richelieu, il quale temendo i danni che per la Francia sarebbero potuti derivare dal viaggio del Cardinal Antonio a Vienna, aveva consigliato quest'ultimo, con mellifluo parole, a non andarvi, ed i. consigli del Richelieu suonava» minacce (4). I) altra parte seguire il consiglio del Richelieu poteva esporre la >S. Sede a non pòchi pericoli, alimentando la diffidenza, che dall’imperatore c dai cortigiani era nutrita verso Roma. Urbano Vili, dopo esser stato in dubbio, segui il solito sistema di simulazione o di doppiezza, usato fino allora, e rispose di essere lietissimo del grande favore dall’imperatore dimostrato al nipote, accettare il partito in tosi generale, ma sembrargli doversi, attendere un momento più propizio al pronto effettuarsi dei partiti di pace; essere, allora soltanto, il cardinale dispostissimo a recarsi immantinente a Vienna (5). Il pontefice, conscio dei pericoli, cui poteva andare incontro col rifiuto fatto al T impera ture, nonostante le promesse del Richelieu e di Luigi XIII. con grandissima attività continuava a fortificarsi, anzi, essendo gli eràri della S. Sede smunti dalle forti spese sopportate nel passato, ad onta delle minacce dello Spinola e del Colla-Ito, impose alle misere popolazioni una forte imposta .per armare un altro esercito (6). Grande fu lo sdegno dell’imperatore e del Vallestein. allorquando la notizia di nuovi armamenti (7) insieme al rifiuto di la-

(X) 15 Dicembre 1(129. Francesco Barberini al Card, di Bagno (Arch. seg. del Vat., Cifre di Francia, Cod. LXXXVII, X. 73, Doc. XIII. 12 Gennaio 1380. Francesco Barberini al Ballotta (Arch. seg. del Vat., Cifre di Germania , X. 120, Foglio 11, Doc. V). (2) 12 Gennaio 1680. Il Ballotta a Francesco Barberini (Arch. seg. del Vat., Cifre di Germania , X. 120, Foglio LI, Doc. V). (3) 15 Dicembre 1629, 11 Ballotta a Francesco Barberini (Ardi. seg. del Vat., Cifre di Germania, N. 120, Foglio 1, Doc. I). (41 19 Gennaio 1630, decif. il 7 Marzo. Il Card, di Bagno a Francesco Barberini (Ardi. seg. del Vat., Cifre di Francia, Codice LXXXVII, X. 73, Doc XVIII). (5) 5 Gennaio 1630. Francesco Barberini al Ballotta (Arch. seg. del Vat,, Cifre di Germania, X. 120, Foglio 4, Doc. II). (6) 23 Dicembre 1629, decif. 5 Gennaio 1630, Frane. Barberini al Ballotta (Arch. seg. del Vat., Cifre di Germania, X, 120, Foglio 10, Doc. IV). (7) 14 Gennaio 1680. Il Mazzarino al Card. Legato (Bibl. Barberini, Cod. LXXII, 40, Foglio2B, Doc. XXXXII).