La legazione del cardinale Antonio Berberini nella Guerra del Monferrato

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ilinai Maurizio di Savoia, pregandolo ili disporre suo padre, Carlo Emanuele, a ben accogliere i partiti di tregua, che presenterebbe il Mazzarino (1); al Pancirolo, sollecitandolo con tutte le sue forze di cooperare al conseguimento del tanto desiderato l fine (2). Egli ordinava al Mazzarino: 1° «di abboccarsi col Conte di Collabo e ili ottenere una sospensione di armi da durare tanto tempo, quanto si giudichi necessario perchè io possa vedermi coi sigvri. Ministri dei Principi interessati, per indi poi introdurre alcuni trattati di aggiusta mento totale dei correnti affari, essendo questa l'intenzione del Pontefice ». 2° « di recarsi da! Duca di Mantova-, perchè s'interponga secondo il desiderio di S. S. per la pace»; 3° « di persuadere il Marchese Spinola ed il Duca di Savoja ad una sospensione d’armi nel Monferrato » ; 4° «di offrire ai Ministri dei suddetti Principi di negoziarlo col mio intervento, essendo pronto a vederli a Bologna, o a Ferrara, o in altro luogo soggetto alla S. S. » (3). Dietro le istruzioni e gli ordini del Cardinal legato, gli agenti pontifìci esibirono subito condizioni di pace e di tregua. Fra costoro' il più destro-ed attivo era Giulio Mazzarino, nato a Piscina negli Abruzzi da padre siciliano. Fso a trattare alla spaglinola con gli Spaglinoli, alla, francese eoi Francesi, pieghevole di coscienza, di parole e di volto, con Faffettata modestia, con l’attrattiva, del discorso, con la nobiltà dei modi, con la fertilità degli espedienti, egli sapeva conciliare gli animi più opposti, per il che ultimamente era stato eletto dal papa a suo residente a Milano, e nunzio straordinario presso la corte di Torino, con intento di procurare la pace. Il Mazzarino si adoperò, con tanto zelo ed attività, alFattuazione del desiderio del cardinale Antonio, che « il negozio l'S dicembre 1(592 era condotto a buon termine. rimanendo soltanto dite difficoltà da appianare » (4). Queste due difficoltà venivano una dal Cobalto, ed una dal duca di Mantova : il Cobalto pretendeva fortificarsi alle spalle durante la tregua; il Nevers domandava di acquistare viveri fuori del territorio di Mantova (5). Il Cobalto, vedendo impossibile vincere' la resistenza del duca di Nevers, senza l'intervento di straniere influenze, non fidandosi del Pancirolo, che aveva accusato di parzialità verso i Francesi, pregò il Cardinal legato d’intromettersi personalmente nella questione. Il cardinale Antonio, onde sfuggire all'accusa di parzialità, in cui era incorso il Pancirolo, scrisse tanto al duca di Nevers, pregandolo di acquistar viveri entro lo Stato, quanto al Cobalto, esortati-

(1) 1° Dicembre 1639. Il Card. Legato al Duca di Savoia (Bibl. Barberini, Codice LXXII, 40, Foglio 1, Doc. II). (3) 1° Dicembre 1639. Il Card. Legato al Pancirolo (ivi). (3) 1° Dicembre 1629. Il Card. Legato al Mazzarino (Bibl. Barberini, Codice LXXII. 40, Foglio 3, Doc. III). (4) 15 Dicembre 1629. Francesco Barberini al Palletta (Arch. seg. del Vat., Cifre di Germania, N. 119, Foglio 102, Doc. IV). 13 Dicembre 1639. Pandolfini al Card. Legato (Bibl. Barberini, Codice LXXII, 40, Foglio 13, Doc. Xj. (5) 13 Dicembre 1620. Pandolfini al Card. Legato fßibl. Barberini Codice LXXII, 40, Foglio 13, Doc. X) 15 Dicembre 1629. F. Barberini al Card, di Bagno (Arch. seg. del Vat., Cifre di Francia , Codice LXXXVII, N. 73, Doc. XII). 15 Dicembre 1629. F. Barberini al Ballotta (Arch. seg. del Vat., Cifre di Germania , N. 119, Foglio 202, Codice Doc, IV).