Bibliografia Vichiana II

BUFFA - ANONIMO - RISTORI ■ GATTI

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Buffa è mentovato qui perché nel 1847 diè fuori a Firenze un volume dal titolo Delle orìgini sociali, ove alla pagina 254 tocca del Vico. Qf r Progresso, XXXVIII (1845), p. 148: Gioberti, Rinnovamento, edizione Nicolini citata, 11, 13 e 53 nota 1 ; 111, 349. 20. Anonimo. Si discorre anche del Vico in un dialogo anonimo, che, col titolo Della filosofia della storia, si legge nel Cimento di Torino, I (1852), pp. 398-428. Cfr. particolarmente pp. 401-404. b) SCRITTORI DELL’ITALIA MERIDIONALE 1. C. G. Ristori —In un Saggio sulla istituzione di elementare filosofia (Napoli, Tramater, 1830), pp. 35, 82-7, Carlo Giosafat Ristori si effonde in elogi del Vico. 2. S. Gatti, S. Cusani, M. de Augustinis. Stanislao Gatti da Napoli, morto intorno al 1870 prefetto del Regno d’ltalia, e che, insieme con Stefano Cusani da Solopaca (1816-46), fu una delle migliori speranze del movimento filosofico preceduto in Napoli alla rivoluzione del 1848, nel trattare, nel Progresso del 1838 (XXI, pp. 34-52), Di una risposta di Vittorio Cousin ad alcuni dubbi intorno alla sua filosofia, dopo avere inteso l’eclettismo quale congiungimento dell’ osservazione storica con quella psicologica e averne trovato un presentimento nel Nostro nel che, come si vedrà nei paragrafi successivi, s’ appropriava un concetto tanto caro al Blanch quanto inviso a Saverio Baldacchini soggiungeva (p. 51) ; «Ho voluto nominare Giambattista Vico, non perché io creda che le verità siano più da abbracciare quando sono state la prima volta nel proprio paese bandite, ma perché tutti sappiano come quest’ eclettismo non è straniero all’ltalia, ma insegnato la prima volta da un uomo del cui nome e della cui sapienza più debbono i napoletani andar gloriosi ». Inoltre due articoli aventi entrambi per titolo il nome del Vico, e occasionati dalle sillogi vicinane del Pomodoro (v. sopra pp. 145-46), il Gatti pubblicava in altra rivista di cui era stato egli stesso fondatore, cioè nel Museo di scienza e letteratura (anno 1857, volume 11, pp. 367-68; anno 1860, volume XV, pp. 267-88), e li raccoglieva poi nel secondo volume dei suoi Scrìtti vari di filosofia e di letteratura (Napoli, 1861).