Bibliografia Vichiana II

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GIUSTI ■ REGALDI - ZUMBINI

(v. sopra pp. 440 e 444), Giuseppe Giusti (1809-50) va ricordato in questa cronaca per un’esposizione del pensiero vicinano che circa il medesimo tempo lavorò pel Sismondi (v. sopra p. 556) e che pare sia andata dispersa. Una decina d’anni dopo, nello studio Della vita e delle opere di Giuseppe Panni, premesso ai Versi e prose pariniani nell’ edizione datane nel 1846 dal Lemonnier di Firenze, poneva primo tra i più insigni studiosi del secolo decimottavo, e « come monte solitario e ronchioso », il Nostro, non senza ricordare la propaganda vichiana del Cuoco e del Lomonaco e qualcuna delle derivazioni della Scienza nuova nel Foscolo (v. sopra pp. 425-27). Per ultimo qualche inesattezza si riscontra in alcuni Appunti sul Vico facienti parte di certi Frammenti pubblicati testé da Ferdinando Martini. Cfr. Tutù gli scritti editi e inediti di Giuseppe Giusti a cura di Ferdinando Martini (Firenze, Barbèra, 1924), pp. 179, 221-22, 557 ; Epistolario, ediz. Martini citata, 111, 411-15. 5. G. Regaldi, B. Zumbini e altri. - Venuto nel 1840 a Napoli a dare accademia d’improvvisazione, Giuseppe Regaldi da Varallo (1809-82), vi recitava, il 22 novembre, un canto su Santa Croce e il Pantheon che sorgerà nel cimitero di Napoli: «pantheon», che, quando fu elevato, si chiamò «recinto degli uomini illustri ». Ma, sebbene nei risonanti decasillabi regaldiani si vaticinasse « Vendicata in migliori destini La grand’ombra di Vico vedrò», nessun ricordo marmoreo è stato elevato mai al Nostro in quel recinto. Una canzone In lode di Giambattista Vico Cesare Leopoldo Bixio pubblicava a Genova presso la tipografia Ferrando, in un opuscolo privo di data, ma stampato nel 1845 e consistente in xiii pagine in ottavo dedicate « agli scienziati convenuti in Napoli per la settima giornata della loro adunanza del settembre 1845 ». Circa quel medesimo tempo il cosentino Francesco Saverio Arabia (1823-99) pubblicava sul Nostro talune ottave, ristampate poi da Luigi Antonio Villari nel volume I tempi , la vita e i costumi di Francesco Saverio Arabia (Firenze, Lemonnier, 1903), pp. 288-92. Per ultimo, in una di quelle « strenne » che il giornalista napoletano Vincenzo Torelli (1807-84), padre del drammaturgo Achille (1844-1922), usava mettere fuori annualmente a Capodanno col titolo La Sirena , e più esattamente nella nona, pubblicata nel 1857 in Napoli, presso la stamperia del Fibreno, è inserito, col titolo Vico , un sonetto giovanile di Bonaventura Zumbini, ristampato nel Bollettino del comune di Napoli , nuova serie, anno XV, numeri 5 e 6. Lo stesso Zumbini, divenuto poi professore nell’ Università di Napoli e socio dell’accademia di archeologia e belle lettere della Società Reale della stessa città, pubblicò negli Atti