Bibliografia Vichiana II
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MINORI
proposito di ciò ch‘ egli dice dei rapporti ideali tra il filosofo napoletano e l’economista francese nell’articolo II peccato originale e la teoria della classe eletta in Federico Le Play , nella Rivista di storia economica , anno 1 (1936), n° 2. 91. Anche II regime corporativo di Roma del gennaio 1936 volle parlare del Nostro, pubblicando un articolo di Pasquale Gelsi dal titolo Riduzione della « Scienza nuova » di Giambattista Vico. 92-93. A certe Osservazioni e idee di un lettore di Vico sono consacrate le pp. 9-20 degl "Itinerari critici di Luciano Nicastro (Milano, Hoepli, 1936), citati sopra a proposito dello Schiller, del Monti e del Fauriel (pp. 374-75, 424-25, 485). Uso poi del nome del Nostro per contingenze politiche del momento venne fatto così dal medesimo Nicastro in un articolo inserito ne L'Ambrosiano di Milano del 12 decembre 1937, come da G. Ghersi in un libro recensito in quell’articolo. 94. Ex professo , Adriano Tilgher, ch’io sappia, trattò del Vico soltanto in due articoli di giornale : Spengler e Vico , nel Roma dì Napoli del 28 aprile 1936, e Corsi e ricorsi, nel Popolo di Roma del 20 marzo 1941. Ma incidentalmente s’occupò di lui anche in altri scritti. Cfr. per esempio Estetica (Roma, libreria di scienze e lettere, 1931), pp. 139 41. 95-96. Due altri numeri sono da aggiungere agli elenchi degli scritti intorno al Vico di provenienza clericale (v. sopra pp, 834-39 e 852-57): a) Giulio Bonafede (cfr. sopra pp. 856-57), il quale, nel fascìcolo del marzoaprile 1936 del VAzione francescana di Parma, asserisce che, contro le « recenti scoperte », anzi « gl’inveramenti » (?) perpetrati dagli idealisti, la cattolicità del pensiero del Vico sarebbe stata rivendicata energicamente dal Chiocchetti, la cui « documentatissima esposizione » sarebbe contesta di « verità così evidenti », che ormai « nessuno dovrebbe disconoscerle » ; b) A. Goffredo, che, in un articolo dal titolo Amenità crociane su Vico {La Tradizione di Milano, IX, 1936, fase. 8-9, pp. 545-47). qualifica dispregiativamente l’ Apologia finettiana « un’antica e ignotissima opera di certo padre Finetti domenicano ». 97-102. Non poca robetta o robaccia intorno al Vico venne messa a stampa nel 1936 : l’anno in cui la propaganda fascistica inventò le cosiddette « celebrazioni campane ». Vedere anzitutto il numero unico che con codesto titolo fu pubblicato a Napoli nel settembre di quell’anno, e nel quale, alle pp. 52-53, è un articolo sul Nostro con ritratto. Cfr. inoltre Grandezze di ieri e di oggi ( Faro di Civitavecchia, 5 settembre 1936) ; A. De Luca, Vico {Corriere di Napoli , 22 settembre 1936) ; G. T. Bianchi, Un grande della Campania {Giornale di Genova , 23 settembre 1936); Vico nell' orazione di Gentile {ltalia letteraria di Roma, XII, n° 37, 4 ottobre 1936) ; L. Giusso, La giovinezza di G. B. Vico {La Nazione di Firenze, 26 novembre 1936), ecc. ecc. 103. Alle antologie vicinane per le scuole elencate sopra (p. 151) va aggiunta quella di Antonio Aliotta, che la pubblicò presso il Perrella di Napoli nel 1936 col titolo « Il carattere latino dello storicismo di Giambattista Vico, pagine scelte dalle opere del Vico secondo i programmi del 7 maggio 1936 ». Il volume è presentato quale appendice al Sommario di storia della filosofia del medesimo autore, del quale è da vedere il voi. IV (Napoli, Perrella s. a.), pp. 1-16. Inoltre l’Aliotta discorre del Nostro in molti altri libri per le scuole, dei quali mi passano sotto gli occhi: a) Il problema estetico e didattica delVarte , sesta edizione (Napoli, Per-