Bibliografia Vichiana II
sopra pp. 840 e 848-49) nell’articolo Umanesimo e neopetrarchismo nelle orazioni vicinane, inserito nella rivista Società di Lirenze, anno 1946, numero 5, pp. 202-15. Del medesimo autore sono da vedere nei fascicoli 7-8 del 1946 della medesima rivista lo stadio 11 problema della grazia e della provvidenza nella filosofia di G. B. Vico e una recensione del volume del Fubini citato sopra (p. 866). 143. Discorre dell’ Autobiografia vichiana Rodolfo de Mattei nell’ articolo Aspetti delVautobiografia, inserito in II Giornale di Napoli del 3 decembre 1946 (edizione del mattino). 144. Giuseppe Santonastaso, su cui v. sopra p. 808, studia Vico e la prassi rivoluzionaria (Vico e Marx) ne UAcropoli, rivista di politica diretta da Adolfo Omodeo, I (Napoli, 1946), fase. 6, pp. 257-59. 145. Tratta anche del Vico, nei riguardi della letteratura popolare, Giuseppe Cocchiara nella Storia delle tradizioni popolari in Italia (Palermo, Palumbo, 1947). 146. Nel discorrere nel Leonardo dell’agosto 1947, pp. 175 84, dei Pensatori dell’età romantica , Eugenio Garin si maraviglia come mai nelle pagine di Giuseppe Montanelli manchi qualunque accenno al Vico, il quale, lungo il periodo romantico, non fu dimenticato mai in Italia, ove, pure essendo molte volte frainteso, operò sempre sugli spiriti. Lo stesso autore discorre sovente, e talora a lungo, del Nostro nei due volumi pubblicati testé col titolo La filosofia dal Rinascimento al Risorgimento , nella Storia dei generi letterari italiani (Milano, Vallardi, 1947). Cfr. indice dei nomi, sub « Vico », e in particolare i capitoli Giambattista Vico (11, 363-88) ed Eredità vichiana ed indagini etiche (11, 437-55). 147. Nel volume « La filosofia e il problema della storia : itinerari spirituali » (Bari, Laterza, 1947), pp. 97, 183, 226, accenna al Nostro Dante Petaccia. Il quale, inoltre, ha trattato ex professo del Vico* fermandosi a preferenza sui lavori vichiani del Croce, del Nicolini e segnatamente del Ciardo (v. sopra pp. 876-78) in una comunicazione letta all’Ateneo di Brescia il 20 settembre 1947 e pubblicata in un opuscolo fuori commercio (Brescia, Stabilimento tipografico F. Apollonio e C.. 1947, pp. 19 in 8°) col titolo L’lstituto italiano per gli studi storici. 148. Il primo dei Quaderni dei corsi di alta cultura per gli stranieri , pubblicato nel 1947 a cura delPUniversità degli Studi di Siena, esibisce uno studio di G. Chiavacci su La « Scienza nuova » di G. B. Vico. 149. Al Vico, e in particolare alla teoria del verum-f actum si riferisce più d’una volta Antonino Bruno, in Religiosità perenne (Bari. Laterza, 1947). Vedere segnalatamente pp. 17-18 e cfr. altresì 14, 34, 89 e 106. 150. Nella prolusione (di prossima pubblicazione presso il Ricciardi di Napoli) a un corso di filosofia vichiana, iniziato testé (15 novembre 1947) presso l’lstituto italiano di studi storici di Napoli, Alfredo Parente osserva, tra l’altro, che, malgrado le indubbie coincidenze tra la filosofia del Vico e quelle del Kant, del Fichte, dello Schelling e dello Hegel (v. sopra pp. 371-74 e 495-500), anche se i quattro filosofi tedeschi avessero avuto tra mano la Scienza nuova , la grande differenza di forma mentis tra essi e il Nostro non avrebbe, mollo facilmente, fatto avvertire loro il bisogno di sviscerare i tanti problemi nuovi posti in quell opera : problemi non approfonditi prima del Croce. E invero, pure combattendo a parole la metafisica, quei quattro restavano impigliati ancora nelle maglie e nei procedimenti di essa: laddove il Vico, con la
906
tóINOÌU