Bibliografia Vichiana II

ISCRIZIONI VARIE

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del genere se ne fece più d'uno nelle chiese napoletane lungo la prima metà dell'Ottocento. Per esempio, nel 1741 il Vico aveva composto un’ iscrizione pel rifacimento della cappella con relativo sepolcreto che la famiglia Tisbi, a cui successe quella dei Marciano, possedeva nel Duomo. Senonché, nel generale restauro del tempio ordinato nel 1841 dal cardinalearcivescovo Filippo Giudice Caracciolo, cappella e sepolcreto vennero demoliti, i cadaveri gettati chissà dove, e solo segno dell’antico stato di cose restò, e resta tuttora, infissa su una parete, la lapide con l’iscrizione del Nostro (cfr. Opp., VII, 220 e 287, nonché sopra p. 97).