Bibliografia Vichiana II

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GIUNTE E CORREZIONI

p. 853, r. ultima : « per cui il padre » coir. « per cui padre ». p. 871, r. penultima: « Leoncisso », corr. Leontippo . p. 884, r. il: « Azzolini », corr. « Azzoguidi >. p. 895, r. 26 : « Auchieri », corr. « Anchieri ». p. 901, r. 10: « dall’ », corr. « dell’ ». ibid., r. 17 : « Pinada », corr. « Penada ». p. 949, r. 16 : « Solimèna, ricercala : corr. « Sol., che, ricercata . Per passare ora alle vere e proprie giunte e correzioni, molte sono fiate anticipate qua e là, via via che se n è presentata l’occasione, e, per rintracciarle, basterà consultare l’ indice dei nomi. Le rimanenti sono queste : p. 161, rr. 17-18. Della riproduzione zincografica della stampa originale degli Affetti di un disperato riproduzione che, mentre scrivo (febbraio 1948), si va apprestando con severa eleganza a Verona, nell’officina Bodoni di Giovanni Mardersteig ha assunto l’edizione, che consterà di soli duecento esemplari numerati, il bibliofilo napoletano doti. Costantino del Franco. Precederà un proemio già scritto dal Croce, il quale, dopo avere tracciato la storia esterna del prezioso cimelio (v. sopra p. 104), esamina criticamente, e sotto tutti gli aspetti poetico, psicologico e religioso, quella così importante poesia giovanile : documento inoppugnabile, tra l’altro, di quello ch’era nel 1693 il lucrezianismo del Nostro. pp. 212-21. All’elenco dei discepoli e ammiratori napoletani del Vico è da aggiungere l’altro suo discepolo Ignazio Della Croce, nato a Castellaneta circa il principio del secolo XVIII, morto in Napoli il 1784. Fu visitatore generale degli agostiniani, professore di teologia nell’ Università di Napoli, membro della Congregazione dei teologi fondata a Napoli dal cardinale Spinelli per combattere le eresie, e segnatamente acclamato predicatore. Il suo « Quaresimale , aggiuntovi la vita e l’orazione funebre recitata in Napoli in morte del medesimo » dal padre Gerardo de Angelis (v. sopra pp. 220-21), il quale gli dedicò altresì la sua citata autobiografia, fu pubblicato a Napoli nel 1784 in due volumi in quarto e ristampato nella medesima città nel 1842 in due volumi in ottavo. Intorno a lui sono da vedere, inoltre, Camillo Minieri Riccio, Memorie storiche degli scrittori nati nel Regno di Napoli cit., p. 113; A. Cutolo, nelle citate note alle memorie autobiografiche del Genovese, pp. 273-74. p. 270. Esposizioni delle idee del Duni sulla filosofia del diritto sono date dal Carmignani e da Emerico Amari nelle opere citate sopra : la Storia delle origini e del progresso della filosofia del diritto dell’ uno ; la Critica d’uria scienza della legislazione comparata dell’altro. Sul Duni cfr. altresì Flint, monografia citata, traduzione italiana, p. 182, nota 1 ; Giulio Natali, Idee citate, pp. 54-55. pp. 341-42, n° 19. Non posso dire, per non essere riuscito a vedere i lavori rispettivi (salvo quelli del Marinelli e del Leiièvre, citati qui appresso), se, oltre il Ventimiglia, discorrano del Vico i non pochi scrittori anteriori allo Schwegler (v. sopra p. 565) che trattarono la questione dell’asserita derivazione delle Xll Tavole dalla legislazione selenica. Comunque, gli scritti citati a codesto proposito dallo Schwegler medesimo sono: 1. Stramiglioli, Dissertazione intorno al trasporto delle romane leggi delle XII Tavole dalla Grecia (Napoli, 1791); 2. Ciampi,