Bibliografia Vichiana II

FERRAR!

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malgrado le sue mende, tanto più encomiabile in quanto —s’è detto (p. 5) eva ripetuto essa concorse ad alimentare il fervore di studi vichiani avutosi in Italia lungo l’età rorrtantica. Ma. oltre che editore, il Ferrari volle essere altresì interprete del Nostro, del quale s’occupò ex professo o incidentalmente nei lavori di cui segue l’elenco : 1 Un articolo sul Rinnovamento del Mamiani : cfr. nella ristampa accodata alla terza edizione, citata più oltre, del Rinnovamento stesso, pp. 544-48. 2. La mente di Gian Domenico Romagnosi già citata sopra (p. 444). 3. La mente del Vico , della quale, oltre le due edizioni premesse alle due sillogi vichiane, si fece, col titolo Vico et Vltalie, un’edizione francese con qualche ampliamento (Paris Éveillard, 1889), e s’è avuta, ai giorni nostri, con l’altro titolo II genio di Giambattista Vico , una ristampa parziale a cura di o[doardo] C[ampa] (Lanciano, Garabba, 1916, n° 48 della collezione La cultura delVanima). 4-8. Le prefazioni agli altri cinque volumi delle sillogi anzidetto ; prefazioni delle quali quelle relative ai volumi sesto {La sorte di G. B. Vico) e quarto erano state inserite già da Carlo Cattaneo negli Annali universali di statistica del 1836 (voi. XLIX, pp. 155-65 ; voi. L, pp. 75-87). 9. L’articolo Vico et son epoque , inserito nella Revue des deux mondes del 1° luglio 1838. 10. Un altro articolo sul Nostro, pubblicato nell’ Enciclopedia nuova. 11. Un particolare capitolo dell’ Essai sur les principes et les limites de la philosophie de Vhistoire (Paris, 1843, pp. 95-105). 12. L’j Histoire des révolutions d’ltalie (Paris, 1857) e la Storia delle rivoluzioni d’ltalia , prima edizione italiana, aumentata dall’autore (Milano, Treves, 1870-72) ; cfr. testo italiano, I, 260-67. 13. L’ Histoire de la raison d’ Etqt (Paris, 1860), divenuta poi in italiano il Corso sugli scrittori politici (Milano, tipografia F. Marini, 1862) : cfr. testo italiano, lezione XXVII, pp. 705-10. 14. La mente di Pietro Giannone (Milano, tipografia del Libero pensiero, 1868), dove sono raccolte talune lezioni tenute nel 1863 presso l’lstituto superiore milanese. Di esse la prima (pp. 1-11) s’intitola II rivale inedito di Giambattista Vico : inoltre un parallelo tra il Nostro e il Giannone è alle pp. 89-95. Probabilmente l’elenco è tutt’ altro che compiuto. Ma, più che ciò, importa notare che codesta altra sorta di fatiche fu hen lontana dal procacciare al Ferrari le benemerenze vichiane ridondategli dalla sua attività di editore del Nostro. Già, a proposito de La mente del Vico, il Tommaseo scriveva al Cantù (29 agosto 1836) : «Il Ferrari è un magnano : farà grimaldelli, non chiavi. Povera la mente del Vico! Or va’ ed abbi una mente! ». E in altra lettera : « 11 Ferrari farà del Vico un ateo ». Qualche anno appresso