Bitef
Nel 1990 la Società diventa Societas per sottolineare l'istanza comunitaria del proprio teatro e dopo il precedente La discesa di ¡nanna (1989) è ancora il mito strumento essenziale del loro fare teatro: con Gilgamesh, sempre su testo e regia di Romeo Castellucci, si perviene alla totale coincidenza fra superficie e senso: la verità è ciò che si vede. La straordinarietà di questa operazione è posta anche nel suo sottrarsi alla realtà dei media comunicativi e nel restituire, di conseguenza, tutto il valore alla memoria che si focalizza su ciò che ha consapevolezza di perdere per sempre. Il percorso attraverso i miti dell'antichità si conclude con una grande festa drammatica Ahura Mazda. Un Capodanno di palcoscenico, come può apparire (1991); al centro la Persia, il luogo di nascita della scrittura e del libro, come luogo vastissimo e disseminato di libri, ed all'attore il compito, ora, di tornare al palcoscenico. Seguono poi Amleto, la veemente esteriorità della morte di un mollusco (1992) che continua questa "discesa agii inferi del linguaggio" prendendo il Libro per antonomasia della tradizione - quella legata all'autore -, Amleto di William Shakespeare. Segue poi Masoch. I trionfi del teatro come potenza passiva, colpa e sconfìtta (1993) in cui l'attore è il masochista che manifesta la propria impotenza a creare un'altra realtà e questa manifestazione diventa potenza comunicativa. La coincidenza tra corpo e comunicazione avviene con Orestea (1995), in cui la macchina scenica si serve della tecnologia per dare vita alle forme del sogno. Questo spettacolo apre le porte dell'Europa al gruppo di Cesena, ricevendo fra l'altro il Canada Premio Masque D'Or 1997 come migliore spettacolo straniero. La retorica è al centro dell'allestimento dello shakespeariano Giulio Cesare, produzione del 1997 (Premio Übu come migliore spettacolo), dove si compie un viaggio all'indietro nel discorso fino a giungere all'articolazione dei suoni che sono alla sua origine: Antonio è un langirectomizzato, il suo discorso diventa corpo. Con Voyage au bout de la nuit (1999), dall'omonimo romanzo di Còline, sono il suono, il ritmo, la qualità, ¡I timbro, il respiro che rendono presenti gli uomini, le reazioni e le relazioni. Nello stesso anno è realizzato anche Genesi. From thè Museum of sleep, il grande affresco della storia dell'uomo suddiviso in tre quadri: At thè beginning, Auschwitz, Abel and Gain che ottiene numerosi riconoscimenti tra cui Premio Übu come migliore spettacolo dell'anno 2000, premio come migliore spettacolo straniero nell'ambito dell'international Dublin Theatre Festival 2000, Grand prix de la critique francese per la scenografia. Nel 2000 II Combattimento segna l'inizio di una proficua collaborazione fra la Societas ed il compositore contemporaneo Scott Gibbons. Con Uovo di bocca (2001), il mistero dell'articolazione della parola si snoda in insistite domande poste ad un dio silente: il corpo diventa voce, soffio, aria, incorporeo. Nel 2001 la Societas avvia il progetto de la Tragedia Endogonidia, prima grande avventura teatrale del XXI secolo, rilettura in modo assolutamente rivoluzionario del mito della tragedia, che si sviluppa nell'arco di tre anni coinvolgendo dieci città europee, in ognuna delle quali è creato e rappresentato un Episodio il cui titolo è formato dalla sigla delle città di riferimento eda un numero progressivo (C.#o7 Cesena, A.#o2 Avignon, 8.#03 Berlin, BRM4 Bruxelles, BN.iOS Bergen, PM6 Paris, R.#o7 Roma, S.#oB Strasbourg, L.#o9 London, МЛO Marseille, C#ll Cesena), agli Episodi si acompagnano le Crescite, che approfondiscono una determinata e singola figura tra quelle che ricorrono nella Tragedia Endogonidia, permettendo di ampliare il prisma dei concetti e dei motivi drammatici di un singolo personaggio о di un certo quadro del dramma. Dell'intero progetto, i videoartisti Cristiano Cationi e Stefano Franceschetti hanno rea zzato una memoria videografica, Ciclo Filmico della Tragedia Endogonidia. Dai 1992 la Societas produce inoltre opere di teatro infantile con la regia di Chiara Guidi e Romeo Castellucci, tra cui si ricordano Le favole di esopo (1992), Le fatiche di Ercole (1994), Buchettino (1995), Hansel e Grete l e La prova di un altro mondo. Seguendo questa propensione, Chiara Guidi apre nel 1995, la Scuola Sperimentale di teatro infantile che si conclude tre anni dopo. Come artista, Romeo Castellucci ha esposto in diverse città italiane e straniere le sue opere, mentre Claudia Castellucci ha pubblicato molti dei suoi testi, tra cui Uovo di bocca con la Bollati Boringhieri. Lo straordinàrio percorso di questa compagnia, che ha pubblicato una nutrita serie di testi di teoria teatrale e prodotto autonomamente alcune opere video, le ha guadagnato, da tempo, una induscutibile posizione a livello internazionale