Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù

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Libro I. Dal 1814 al 1848.

CAPO V. IL NOVIZIATO DI VERONA (FINO AL 1846).

I. Il regno lombardo veneto aperto alla Compagnia, 2. Il P. Ferrari in Verona. 3. Fondazione del noviziato; primi novizi. 4. II P. Odescalchì. 5. Mater Divinae Gratiae. 6. Consolazioni ; benefizi del P. Medici, del Venerabile Bertoni c di Monsignor Grasser. 7. Visita dei sovrani. Viscardini e i suoi novìzi. 1. In quello stesso anno 1836, che la Duchessa di Parma, 1’ imperiale Maria Luigia segnava il decreto delta fondazione del collegio di Piacenza, 1’ Imperator Ferdinando suo fratello firmò la risoluzione sovrana, con la quale venivano aperte alla Compagnia le porte del regno lombardo veneto. La qua! risoluzione, benché non fosse del tutto libera dal pessimo spirito, ond’ era allora infetta la legislazione austriaca, cioè dal così detto giuseppismo, non di meno fu dal P. Roothaan accettata : giacché non toccava 1’ istituto della Compagnia in cose essenziali, e le concedeva libertà e privilegi, per que' tempi e per que’ luoghi, più tosto che mirabili, miracolosi. Tra 1’ altre cose, si dispensavano i professori della Compagnia dall’obbligo di subire vermi esame governativo: « nella fiducia » (così appunto ebbe a scrivere 1' Imperatore) «che i superiori destineranno soltanto professori interamente idonei ai loro impieghi. » Si permetteva inoltre di seguire nell’ insegnamento, salvo poche limitazioni, il Ratio studiorum , ossia il metodo proprio della Compagnia. È vero che la Compagnia nel

L Rettori del noviziato di Verona : P. Giuseppe Ferrari (1837-1842). P. Pietro Maria Viscardini (1842-1845). P. Nicolò Gioia (1845-1849), Maestri dei novizi: P. Giovanni Nepomuceno Stòger (1837). P. Pietro Maria Viscardini (1837-1845). P. Nicolò Gioia (1845-1849). II P. Provinciale Peretta in una lettera (Verona, 26 febbr. 1858) scrisse al P. Generale Bfckx quanto segue : « F quanto al Piano o metodo d’insegnamento il P. N. Rootliaan di s. m. in tempi per noi assai più difficili e quando trattavasi d’introdurre in questo Regno la Comp., non si lasciò mai indurre ad accettare la Fondazione del Noviziato e Collegio di Verona se non a patto che i Nostri fossero pienamente liberi a seguire la nostra Ratio studiorum. Ho letto