Genti d'arme della Repubblica di Venezia

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avvisarla del loro bisogno per honoro dell’ IJl.ma sua casa, acciò si scrino lo bóche allo liugao maligne. Qui senza fine le faccio humilissiina riverenza c le bacio lo mani. T)i Vicenza, l’ultimo ottobre 1617 Obb.mo serv.ro Pek’ Giacomo Baldisskri Doc. 53 (Arch. conti Alfonso ed Eugenio di Porcia, in copia). Ducale con cui Ottavio di Porcia figlio di Fulvio il vecchio viene investito della banda di genti d’arme. Antonius Priolo Bei Gratia Dux Vonetiar. etc. Universis et singulis Rectoribus, Provisoribus, Generalibus, Capitaneis et Representanti bus nostris quibusoumqne nec non Magistratibus Imius urbis nostre Venetìarum et preserti ai Provisoribus ceteri sque Representantibus ot Ministris nostris quibuscumque presenti bus et futuris ad quos earum esecutio spectat vel spectaro poterit. Significamus hodie in Consilio nostro Rogatorum capiam fuisse partem tonoris infrasoripti videlicet. E benissimo notu a questu Consilio ii merito che in diverse occasioni si è acquistato ia famiglia di Povtia presso la Signoria nostra con ornamento et lode sua particolare et con intiera publica soddisfatione sempre che ne le diede anche segno con destinar il Conte Silvio alla Condotta d’ima delle bande d’huomoni d’arme continuata poi nel Conte Fulvio: et essendo egli bora mancato di vita non si dove lasciar di trasmettere nei suoi questo testimonio d’ honore e del grado in cui se tiene questa degnissima casa; perù bandoni parte che la banda d’ huorneni d’arme vacata per la morte del Conte Fulvio suddetto sia conferita al Conte Ottavio di Porcia suo figliuolo con tutti li obblighi, carichi, numero di lanze in esser et condola, stipendi,) e preminenze, che godeva il padre : et ritrovandosi in età d’anni dieci sia preso che, fino giunga a tempo di poter egualmente regger la banda et supplir al carico, vi assista col titolo di governatore il conte Morando suo zio, potendosi da soggetto di sangue sì onorato et benemerito prometter la continuazione di ogni più degno e util servitio. Quare auctoritate suprascripti cousi lij mandamus vobis ut suprascriptam par toni observetis ot ab omnibus inviolabiliter observari faciatis. Date in nostre Ducali Palatio, dio XV Septembris - Tnd. 11 MDCXVIII. Ant. Justinum segretario