Genti d'arme della Repubblica di Venezia
Ora i da Prata e Porcia furono avvocati delle chiese di Concordia edi Ceneda ( l ) al modo stesso che i conti di Gorizia lo erano di quella d’Aquileia. Nel rito medesimo delle investiture troviamo un’altra prova deli’eccellenza di questi signori di Prata e Porcia, giacche a costoro immediata mento dopo dei conti di Gorizia viene fra i castellani concesso V onore del vessillo (ami vexillo rubro, cimi banderia bona) nella marca del Friuli e a nessun altro ( 2 ). Nò vuol tacersi il sopranome di liberi dato a questi signori che si legge nel memoriale del patriarcato aquileiese, compilato da Odorico Andrea da Udine ( :i ). Il cancelliere di Marquardo ordinando e descrivendo 1 beni della chiesa d’Aquileia, dopo aver fatto menzione dei nobili ministeriali della chiesa stessa, dei marescalchi, gonfalonieri eoe., giunto ai nobili suddetti così si esprime : « Nobiles de Prata et Pordleis comites vocantur et liberi ». Che dalla classe dei liberi uscissero gli ari man ni e i militi inferiori, è ormai assodato dagli studiosi delle questioni feudali; ma il vero significato di questo aggiunto riserbato ai soli da Prata e
(!) Del castello avvogaresco di S. Eliseo di Ceneda eh 1 esisteva sulla collina dotta ora di S. Rocco, venne dal Yeroi pubblicata la investitura del 1181. Uno dogli ultimi atti d’ esercizio dell’avvooazia di Ceneda, che diede luogo a parecchie contese e potrebbe fornire materia por un lavoro speciale, lo riscontriamo nell’ insediamento del vescovo Urimani avvenuto l’anno 1540. Vedasi: Makson : Guida di Vittorio . Treviso, Coppelli, 1880. Pag. G 4. ( 2 ) Dkgam ; Ouecello lì. Pag. 5. ( 3 ) Thesaurus Eocl. Àquil. Udine, 1847, o Diruti: Notizie delle cose del Friuli. Udine, (Pillici, 1770. Parte P l , pag, 181.
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