Il Molise dalle origini ai nostri giorni
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Lo riserve , peraltro , pari al corvo dell’ arca noetica, una volta fuori dai secreti rifugi, non accennavano a farvi ritorno nò come moneta liquida nè tampoco nella forma cristallizzata delle cartello del Debito Pubblico. Ed allora si comprese finalmente che occorreva ristorare c fecondare la terra : la gran madre dalle cui viscere scaturisce la ricchezza. L’emigrazione destò con clamori apocalittici i terrieri dormienti; impose con la forza persuasiva dei fatti il problema del rinnovamento agricolo in tutta la sua complessa compagino ; od affrettò l’introduzione o l’impiogo doi concimi chimici, di cui per l’innanzi si rideva con sorriso d'inerednlità, e talvolta di sarcasmo. L’emigrazione ha suonata la diana squillante del ritorno ai campi , e dobbiamo di ciò esserle grati, qualunque sia la nostra condiziono di vita o di fortuna. Poiché il x-isveglio, cui assistiamo, assumerà proporzioni grandiose od altamente proficuo, se verrà rinsaldato dalla coopcrazione, L’emigrazione è un bene, o un male? Il problema è stato variamente dibattuto ; o i più non solo la giudicano un malo, ma non riescono a comprendere che siavi pur uno che possa giudicarla vantaggiosa. L'opuscolo del prof. losa su “ L’emigrazione noi Molise „ edito nel IDO 7, produsse generalmente un doloroso stupore. Come può sostenere che l’emigrazione sia benefica chi nella sua veste di titolare della Cattedra di agricoltura è implicitamente il l'apprasentante ufficiale dei bisogni agricoli della Provincia? Tale l’appunto che correva sulla bocca di molti, tra un coi’o di consentimento spontaneo o generale. E superfluo attenuare che noi siamo perfettamente d'accordo col collega losa. L’ emigrazione, dal punto di vista economico e sociale non è soltanto un bene, è un gran beneficio. Essa ha migliorato le condizioni finanziarie e morali dei nostri contadini con le rimesse del danaro americano e col rialzo dei salari , la cui elevatezza procura al corpo il vitto migliore e raen. frugale, ed all'animo l’indipendenza da vìncoli servili. Mercè l’emigrazione siamo ben lontani, ormai, dai tempi del Galanti , che amaramente scriveva esser tale la miseria " in cui vive il coltivatore in questa Provincia, che non potendo “ per povertà cuocere il pane nel forno, usa le focacce che dieonsi cine“ ride perchè cotte sotto la cenere „ (456). L’emigrazione ha eliminata l'alta criminalità che funestava alcuni dei nostri paesi, poiché la delinquenza nostrana esulò ed esula con ali talari come 1’ Ermete degli Elladi nelle libere terre d’America ; sia per evitare la sorveglianza in patria, sia perchè attratta dalla decantata impunità ; impunità che negli Stati dell’ Unione od anche nell’America latina è presso che sistematica, come in tutte le società in formazione, L’e mi grazi oiie, inoltre, ha depressa enormemente (non diciamo spazzata via) l’usura. Ha estinti vecchi debiti, che senza 51 danaro d’oltro oceano sarebbero rimasti insolvibili. Ha elevato in congrua misura il prezzo delle abitazioni. Ha conferito alla terra coltivabile un plus-valore al quale