Il Molise dalle origini ai nostri giorni
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i meschini casolari inerpicati nel brullo appennino toscano, e i tuguri svizzeri sperduti fra lo gelide solitudini delle Alpi, ed inducono in chi li osserva una impressione penosa di abbandono e di miseria, in aperto contrasto con lo stato economico delle bello contrade dal Matese al Volturno. I costumi muliebri si prestavano, naturalmente, ad una più ricca varietà di fogge, di tinte, di adornamenti, di bizzarrie, ed orano presso che differenti da un Comune all’altro, pur conservando una relativa unità di tipo. In una fiera, in una pubblica festa, nei mercati, nella via, dal solo costume era dato distinguere donde fosse una donna. Nella folla un’ allegria, un fasto di tinte, un’ orgia di colori che allietava 1' occhio dell’artista. e nulla toglieva all’entità individuale in rapporto all’eguaglianza morale dello classi sociali, Questa nota graziosa e simpatica è finita in alcuni luoghi, è in via di decadenza in altri. Il mondo tende all’ uniformità. Gl' indumenti maschili cominciarono a perdere il pittoresco ed a declinare dopo il 1861; od in breve volgere di tempo andarono gradatamente in disuso, tranne che in alcuni paesi del Circondario di Campobasso ed in quasi tutto il Circondario d’lsernia, dove perdurano ma finiranno di qui a poco con la disparizione della vecchia generazione. La coscrizione militare prima, remigrazione dopo, furono le due cause precipue dell’ abbandono degli abiti e delle fogge che avevano durato secoli, e nei secoli si erano andati abbellendo o perfezionando. Una volta tornati dalle guarnigioni dell’ Italia dell' Arno e del Po , i nostri giovani contadini mal tolleravano di riadattarsi ai calzoni corti, che non avevano veduto in uso colà, fra i loro eguali; e coraggiosamente li mettevano in disparte. I vecchi brontolavano contro la novità o deridevano l’andazzo; ma lo ragazze del paese occhieggiavano ai calzoni lunghi una innovazione di sapore esotico, che metteva i contadini alla pari con gli artieri e eoi u galantuomini „ : un’ innovazione che, in fondo, costituiva (non fosse altro che esteriormente) una promozione di classe ! L’ostracismo ai calzoni corti si diffuse in breve ora, e con 1‘ emigrazione si generalizzò. Quelli che erano andati esenti dal servizio militare c non avevano perciò avuto mai il destro di barattare i catoncelli, li smisero durante il soggiorno in America, e tornarono in patria con la civiltà dei calzoni lunghi. Tale ostracismo era stato preceduto di molti anni da quello dei cappelli a cono : simpatico copricapo che conferiva al volto un’aria sbarazzina ; cappelli che perirono quando le piccole fabbriche locali specie quelle di Riccia non poterono sostenere la concorrenza dell’ industria piemontese o lombarda, la quale invase le nostre provinole, e dettò leggi ai nostri gusti. Durarono più a lungo e durano tuttavia —i costumi muliebri, non