Il Molise dalle origini ai nostri giorni
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Calmate le cose pubbliche si mise ad esercitare l'avvocatura: esercizio che alcuni ritenevano abusivo pel sospetto ch’egli non fosse fornito di laurea. Comunque, acquistò nel foro un certo nome pel facile eloquio e il numero degli affari, e si mise in testa di diventare deputato. Vigeva lo scrutinio di lista, ed il Caie ri ni ossessionato dall’ambizione di arrivare —si diede a tutt’uomo a procurarsi relazioni nella nostra provincia (dove non era mai stato !) e specialmente nel Circondario di Larino : in guisa che, indette le elezioni generali, raccolse ima votazione plebiscitaria, senz’altro fondamento se non quello delle conoscenze personali, delle amicizie improvvisate, e dei piccoli e grandi favori (non pecuniari) largiti ai pezzi grossi del corpo elettorale. Un giornale di Larino “Il Bifemo . diretto da un tal Meoli aveva attaccato aspramente il Caterini durante la campagna elettorale, accusandolo d'impuri contatti con la mala vita di Napoli e di complicità nell’affare dei Banchi-Usura. I! Caterini sporse querela, ma più tardi la ritirò. Ciò non foce buona impressione, nondimeno non ostacolò il successo elettorale. Alla Camera fu un taciturno, e tenuto un po'a vista. Un bel giorno —nel novembre dei 1890 nei circoli politici si sparge la voce che il Caterini era preconizzato Prefetto a Foggia, Gli elettori non vollero saper altro, e non occultarono il proprio risentimento per la parte di sgabello alla quale erano stati adibiti. L’on. Imbriani, dal canto suo, prevenne l’on. Crispi (Presidente del Consiglio e Ministro dell'lnterno) che se la nomina vociferata venisse effettuata, gli avrebbe mossa interpellanza rinnovando per proprio conto lo accusa lanciate dal “ Biferno „ e rievocando un decreto del 1861 col quale l'on. Spaventa aveva revocato il Caterini da un incarico di polizia. Il Caterini rimase deputato, e nelle elezioni generali successive non ripresentò la candidatura. (367) L'on. Quarto di Beigioioso risultò ultimo di lista, superando di non molti voti il suffragio riportato dal Ton. Dei Vasto, deputato uscente. (368) In seguito al decesso dell’on. Mascilli, occorse l’elezione suppletiva nel collegio di Campobasso I, che fu convocato pel 16 febbraio 1890. Risultò eletto l'avv. Romano Adolelmo di Larino con voti 3807, contro Fede Francesco che ne riportò 3549, Carissimi Gennaro che n’ ebbe 2699, e lamieeli Giovanni 169. Dello on. Romano diamo i cenni biografici nella mon. di Larino nel IV volume. (369) Rieletto capolista. Per la biografia, vedi nota (353.) (370) Rieletto secondo di lista. Per la biografia, note (342) e (363), (371) Rieletto terzo di lista. Per la biografia, vedi nota (351). (372) L’on. Dì Biasio risultò capolista cou voti 8336. Rivestiva 1' ufficio di (Sottosegretario di Stato ai Lavori Pubblici. Per la biografia, vedi nota (310). (373) L’ on. Romano riuscì secondo di lista, con voti 7381. Per la biografia, reggasi nota (3GB). (374) Il prof. Fede Francesco fu eletto terzo di lista con voti 7355. Ne diamo la biografia nella mon. di Petrella Tifernina nel II volume. (375) L'on. Quarto riuscì ultimo di lista con voti 7348. Per la biografia confi, la nota (300). Rimasero succombenti : De Gaglia Michele di Campobasao con voti 6423;