La politica antitaliana in Austria-Ungheria

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ALESSANDRO DUDAN

stein e conte Neipperg furono i più attivi in questa lotta; Beck presentò all'imperatore un proprio amplissimo memoriale corredato di argomentazioni, più che tecniche, politiche e diplomatiche (imaginatevi la politica e la diplomazia del colonnello!) contro la divisione dell'esercito; Liechtenstein emanò, quale capo del comando generale, due decreti sprezzanti gli honveds e si disse con la cooperazione dell’arciduca xùlberto li fece pubblicare nel giornale Politile di Praga sollevando un putiferio in Ungheria; Andrassy dovette correr a Vienna e minacciare le sue dimissioni per ottenere un’ammenda dei decreti nell’ ufficiale Wiener Ahendpost ; il più grave attentato fu quello messo in esecuzione dal generale Grivicich, rappresentante il ministro della guerra alla prima delegazione ungherese (1), con un violentissimo discorso, detto in piena seduta dei delegati ungheresi, contro le aspirazioni nazionali degli ungheresi nell'esercito; anche allora si affermò, che l’arciduca Alberto aveva letto ed approvato 24 ore prima il testo del discorso; tutta l’Ungheria ne fu in subbuglio e Andrassy corre di nuovo dall’ imperatore ed ottiene, che il ministro della guerra faccia dichiarare da un altro suo rappresentante nella prossima seduta dei delegati, che egli non aveva autorizzato il gen. Grivieich a tenere un simile discorso; altri ostacoli furon frapposti dall’arciduca Alberto, che aizzava persino alla disobbedienza verso il governo ungherese gli ufficiali e gli impiegati militari in Croazia contro l’azione di Andrassy per l’abolizione dei confini militari, che fornivano i famosi graniciari (i confinari, i cosacchi dell’Austria) coi quali l’arciduca voleva mantenere una Vandea iugoslava contro l'Ungheria, e a Fiume contro quella cittadinanza italiana, che non voleva l’unione della città alla Croazia. Fervidissima fu l’azione della camarilla, dei vescovi e del clero contro le leggi liberali, che abrogavano l’avviliente concordato dell’Austria col Vaticano, contro le leggi confessionali e scolastiche, che mettevano fine al dominio della chiesa nella vita sociale, nelle scuole e nelle famìglie. Ci fu una mezza rivolu-

ti) Le delegazioni sono una specie di commissioni dei parlamenti austriaco ed ungherese, le quali discutono separatamente la politica estera e gli affari comuni dei due stati delia monarchia. I loro deliberati sono validi, se conformi in ambedue le delegazioni e sanzionati dall’imperatore. Quest’istituzione fu una trovata del ministro Andrassy per evitare ogni contatto diretto dei due parlamenti.