La politica antitaliana in Austria-Ungheria

39

LA POLITICA ANTITALIANA IN AUSTRIA-UKGHERA

principio, sfumerebbero i piani e i sogni dei partito militare austriaco. Inoltre, col tempo, anche le persone, anche l'arciduca ereditario, anche i suoi ministri, quando sentiranno pesar su loro tutta la responsabilità del governo, delle loro azioni, forse muteranno opinione. Infine e questo è da augurarsi quanto prima anche i popoli d'Austria una buona volta sapranno scuotere da sè il giogo di questi poteri segreti, impalpabili, irresponsabili ed imporre la loro volontà che è anche ora senza eccezioni sinceramente pacifica ai propri governanti, E indiscutibile però, che oggi, come stanno le cose, se si presentasse la situazione internazionale propizia ad un' impresa austriaca nei Balcani, il caso Conrad von Hfitzendorf si potrebbe ripetere e forse con altro esito, se mancasse in Austria e in Ungheria una subitanea, energica ed efficace opposizione alle mene del partito di guerra sia nei parlamenti, sia in una forte personalità di ministro, come furono Beust, Audrassy o Aehrenthal, aia nelle opinioni pubbliche della monarchia. E questo pericolo per l’ ltalia, se fu scongiurato da Aehrenthal, per ora, esiste per l'avvenire! * * * Per gli italiani, sudditi dell'Austria, per la vita nazionale, politica, economica entro lo stato la potenza di queste alte sfere, di questa camarilla e del partito militare è quanto mai infausta. Non c'è misura di persecuzione, di oppressione ece ne sono ogni giorno infinite, sempre ingiuste, arbitrarie su tutta la lunga linea dal Brennero fino all'estremo lido di Dalmazia, ove {'elemento italiano deve combatter per la sua insidiata esistenza che non nasconda in sè lo zampino movente di qualche autorità militare, di qualche funzionario aristocratico, di qualche generale o di qualche vescovo slavo o tedesco, legati tutti al gran centro della camarilla viennese. Il pretesto per agire violentemente senza alcuno scrupolo, senza alcun riguardo contro gli italiani lo dissi è birre-

non è troppo azzardata la previsione, che fra qualche settimana la zar dei Bulgari, come il re di Prussia nel ’7l a Versailles, in Agio, Sofia al cospetto dei sovrani balcanici alleati proclami la confederazione degli Stati balcanici, che metterebbe fine per sempre a ogni velleità di conquiste e di espansioni di altre potenze nei Balcani e toglierebbe uno dei più gravi pericoli per la pace europea.