La politica antitaliana in Austria-Ungheria

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LA POLITICA ANTITA LIANA IN AUSTRIA-UNGMERIA

ache e slave dell' Austria guazzano nei debiti e opprimono d'imposte e di addizionali i contribuenti. Il municipio di Trieste in questo riguardo è un modello di amministrazione, ma è italiano ; e la logotenenza di Trieste (principe Hohenlohe) si permette caso novissimo nella storia amministrativa in Austria! d’inviare al podestà un severissimo monito contro le leggerezze spenderecce dell’amministrazione comunale e di diramarlo a tutti i giornali dell’impero in forma di un impressionante comunicato per mezzo dell’agenzia ufficiale, l’i. r. Korrespondenz-Bureau (la Stefani Austriaca, però del tutto statale), con l’evidente scopo di gettare il discredito sull’ azienda comunale di una città di oltre 200,000 abitanti. A Fola, porto di guerra, ed a Trento, centro degli armamenti nel Trentino, la dittatura militare ha raggiunto dimensioni incredibili: tutta la vita pubblica e sociale di queste due città si dibatte fra le strettoie impostele dalle autorità militari. A Fola specialmente la legge comune per la cittadinanza italiana è abolita : l’ammiraglio, comandante del porto, nobile Ripper, uomo duro ed intrattabile, circondato da alcuni capoccia croati e da un vero ufficio di polizia di ufficiali di marina sotto il comando di un capitano di vascello, spadroneggia come un pascià (lo riconosce anche la militarista Die Information degli 8 luglio a. c., che usa la parola turca!); (1) tutte le autorità dello stato, cominciando dal luogotenente di Trieste si piegano ai suoi voleri; egli fa traslocare tutti gli impiegati dello stato troppo italiani, perchè votano per i candidati italiani, licenzia tutti gii operai italiani dell’ arsenale, ordina alla marina da guerra di boicottare i commercianti italiani, organizza un suo partito politico, amministrativo di impiegati della marina da guerra e dello stato, che alleato a quello croato muove all’assalto contro il municipio italiano e, quando si accorge di non poterlo vincere con i soliti mezzi, ricorre a Vienna per farsi votare leggi eccezionali. Di fronte a questa minaccia gli italiani devono mettersi a trattare con il governo centrale per venir ad un accordo. Dallo trattative laboriosissime esce un nuovo regolamento municipale per Fola, che è una mostruosità statutaria, unica nella legislazione di uno stato moderno,

(1) Però nello stesso tempo conehiude: « Fola non è ne italiana, nè croata, ma esclusivamente città militare e come tale deve essere amministrata! »