Bibliografia Vichiana I

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PRIMA REDAZIONE DEL « DIRITTO UNIVERSALE »

e racchiusa, in una ventina di righe testuali, la partizione del1’ argomento. Senonché questo passo va integrato con quanto di quella prolusione viene detto a principio del proloquium al De uno ( Opp ., 11, 25-26), nel séguito del quale proloquiurw [ibid., 11, 26-37 e specialmente 33-37) essa prolusione fu ampiamente riassunta e forse qua e là rifusa testualmente (cfr. ibid., 11, 763-64).

XI UNA PRIMA REDAZIONE DEL « DIRITTO UNIVERSALE »

È quella di cui non ci è pervenuto se non il commiato (v. sopra pp. 20-21). Da esso si desume che, in quella redazione, l’opera constava di almeno tre parti, nelle quali l’autore aveva schivato di trattare la materia da « orator », mirante, più che ad altro, ad accattivarsi gli «hominum animi»; che le cose dette da lui erano « inauditae », e perciò tali da suscitare diffidenze in lettori adusati a cibarsi di luoghi comuni; ma che esse dovevano essere pure vere, dal momento che derivavano tutte da non più che sette semplicissimi « principia metaphysica », bastati all’autore per comporre a sistema, ispirato « ad christianara iurisprudentiam », la storia universale profana, l’estetica (« res poetica»), la linguistica ( « gramatica »), nonché 1’ etica e la politica ( « moralis civilisque doctrina »),

XII LA LEZIONE DI PROVA PEL CONCORSO ALLA CATTEDRA MATTUTINA DI DIRITTO CIVILE

Cominciata a preparare il 9 aprile 1723, sùbito dopo averne scelto il tema fra i tre tirati a sorte; —pensata, « in ragionando con gli amici e tra lo strepito de’ suoi figliuoli », « fino alle cinque ore della notte » (su per giù le dodici pomeridiane);ridotta, quella sera stessa, «in sommi capi, che si chiudevano in una pagina»;—recitata la mattina successiva in un’aula del convento domenicano sito nella via San Tommaso d’Aquino innanzi a una più che pletorica commissione giudicatrice (v. più oltre, parte seconda, sezione prima, capitolo secondo, numero 8) : quella lezione fu poi scritta per intero col