Bibliografia Vichiana I

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RISTAMPE DELL’EDIZIONE FERRARIANA

editori avvertono d’avere posto « ogni cura perché la presente edizione riuscisse nitida e scevra di quelle mende che noi medesimi avevamo già notate e che da altri ci erano state fatte notare per entro la prima ». Ma, a dire il vero, salvo qualche rara e lieve correzione e l’aggiunta di qualche ancora più rara nota o bazzecola, la Ferrariana seconda è, nell’essenziale, mera ristampa della prima. Si pensi che non si provvide neppure a far cangiare posto ai quattro scritti che nella prima si sarebbero dovuti collocare nel volume sesto e, perché giunti tardi, erano stati allogati provvisoriamente nel primo (v. sopra p. 143). Senonché già dodici anni innanzi il libraio-editore napoletano Giuseppe Jovene aveva cominciato a dare della Ferrariana prima una ristampa mutila e molto peggiorata. Veramente, non sembra eh’ egli si proponesse sin dal bel principio di ripubblicare tutte le opere del Vico. Per lo meno, il primo volume (di pagine 618 in ottavo), comparso nel 1840, lungi dal recare nel1’ « occhio » o nel frontespizio il titolo complessivo di Opere seguito da « I » o altro numero ordinale, s’intitola « Principi di scienza nuova di Giambattista Vico», senza che il frontespizio avverta che si tratta dell’ultima (decurtata tuttavia dalle varianti dell’ edizione del 1730), e eh’ essa è preceduta dalVAutobiografia con l’addizione e le note del Villarosa, la quale occupa le prime 127 pagine del volume stesso. È da credere, quindi, che soltanto in un secondo momento, e rivolgendosi allora, per una tal quale sorveglianza letteraria, al professore Enrico Amante già mentovato sopra (p. 26), io Jovene pensasse a far seguire a questo primo altri due volumi, divisi ciascuno in due parti e comprendenti, salvo la Scienza nuova prima, esclusa dall’ edizione, tutte le altre opere vichiane. Di questi due volumi venivano pubblicate nello stesso anno 1840 le due parti non del secondo ma del terzo. La prima reca l’occhio ; « Opere di Giambattista Vico, illustrate da Giuseppe Ferrari, volume 111, parte I » e il frontespizio : « Opuscoli vari di Giambattista Vico, cioè De antiquissima italorum sapientia [accompagnato dalla traduzione italiana del Monti e seguito dalla polemica col Giornale de ’ letterati], De parthenopea conjuratione. De rebus gestis Antonii Caraphaei, Jo. Baptistae Vici in ‘Acta eruditorum ’ lipsiensia notae, De nostri temporis studiorum ratione », che, come ognuno vede, è un bel pasticcio. E la parte seconda (di pagine 418), che, con ristampa del solo « occhio », divenne in taluni esemplari un « volume IV », s’intitola a sua