Bibliografia Vichiana I

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AUTOBIOGRAFIA

(p. 44), fatto inviare una patente di socio anche al Vico (17 maggio 1730), lo pregava, in una lettera andata dispersa, di adempiere al dovere accademico di mandare appunti autobiografici allo scolopio modenese Gian Prospero Bulgarelli di Sant’Ubaldo (1701-75), incaricato di stendere, di tutti quei soci, un intero volume di Vite, che, per altro, non fu pubblicato, e dei cui materiali, cioè degli appunti autobiografici mandati dai biografandi, non si conosce la sorte (B. Donati, Nuovi studi sulla filosofia civile di Giambattista Vico citati più oltre, pp. 549 sgg.). Senonché il Nostro rispose (5 giugno 1730) che, per essere una sua autobiografia pubblicata già nella raccolta calogeriana, la sua « gravità » gl’ inibiva di darne fuori altra diversa : poteva bensì consentire al Bulgarelli di ristampare quella già edita e impegnarsi a emendarla « dagl’innumerabili errori di stampa da’ quali va bruttamente svisata » ( Opp ., V, 228). Tornò il Muratori alla carica per tentare di convincere il Vico a inviargli non solo la Vita a stampa corretta dagli errori tipografici e magari qua e là arricchita, ma anche un supplemento sino a tutto il 1730 ? È interrogazione che la mancanza di documenti non permette di convertire in affermazione. Sta in fatto, per altro, che alla morte del filosofo si trovarono tra le sue carte tre quaderni contenenti : il primo, con numerazione (per fogli e non per pagine) da 1 a 44, una copia a penna del testo Calogerà, emendato da tutti gli errori di stampa e, come avverte il Vico medesimo nel secondo quaderno, « in alquanti luoghi migliorato e accresciuto » : luoghi, tuttavia, che non si conoscono, perché quel primo quaderno, prestato poi da Gennaro Vico a un « uomo d’alto affare», che non lo restituì, andò disperso (Villarosa negli 0puscoli del Vico citati più oltre, I, pp. xv-xvii) ; il secondo, con numerazione da 45 a 56, la minuta autografa sVavi Aggiunta o aggiornamento sino ai primi mesi del 1731 ; il terzo (numerato oggi sino al foglio viii, ma che ai tempi del Villarosa conteneva qualche carta in più, poi dispersa), la traduzione integra di due articoli del Ledere sul Diritto universale (v. quaggiù, parte seconda, sezione prima, capitolo secondo, numero 7) e (ciò che oggi manca) copia della lettera di ringraziamento del Vico (Opp., V, 94-104) ; due documenti che, secondo avverte una postilla dell’autore, si sarebbero dovuti, nella bella copia del tutto, inserire al folio 38 tergo del