Bibliografia Vichiana I

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AUTOBIOGRAFIA

primo quaderno disperso, al punto ov’era un particolare segno di richiamo. Il secondo di codesti quaderni non reca alcuna data di composizione. Ma, a prescindere dal fatto che in esso non si racconta alcun avvenimento posteriore all’aprile 1731, la prova evidente che il Vico lo pose insieme non prima e non dopo quel tempo è fornita da queste due circostanze : che egli, affermandovisi «per figliuoli e figliuole ancor avolo » ( Opp ., V, 67). non può non alludere, oltre che ai figli di sua figlia Luisa, cominciati a nascere sin dal 1718, anche all’unicogenita di suo figlio Ignazio (Candida), venuta al mondo il 5 aprile 1731 (F. Nicolini, Giambattista Vico nella vita domestica citato più oltre, pp. 27 e 37) ; e che nel medesimo quaderno sono dette ancora « poche » le Correzioni, miglioramenti e aggiunte terze alla seconda Scienza nuova, che, come s’ è visto (p. 51), il 27 agosto 1731 si noveravano a migliaia. E poiché, d’altro canto, l’H giugno di quell'anno, cioè un mese o due dopo codesto rifacimento-aggiornamento, il Bulgarelli accusava ricezione al Muratori di trentadue biografie di Assorditi di ogni parte d’ltalia (Donati, opera citata, p. 556), diventa probabile o, quanto meno, possibile che il Vico, ritornato sulla propria Vita precisamente per accontentare il Muratori, gl’inviasse tra l’aprile e il maggio 1731 la bella copia dell’intero rifacimento, e che il Muratori includesse codesta bella copia fra le trentadue biografie fatte tenere al Bulgarelli. La cosa, per lo meno, è da augurare, giacché resterebbe, per tal modo, un filo di speranza che codesta sin qui introvabile redazione definitiva esca fuori, un giorno o l’altro, a Urbino o a Modena. Checché sia di ciò, a una degna riedizione dell’opera non si pensò se non tra la fine del Sette e i primissimi dell’Ottocento dal Daniele e dal Villarosa. Naturalmente, essi si rivolsero per nuovi materiali a Gennaro Vico, ancora vivo ; ma, a causa della già notata dispersione del primo quaderno, non poterono avere altro che la minuta dell’Aggiunta, la traduzione delle recensioni del Ledere e la copia della lettera vichiana a quest’ultimo : pezzi che, salvo l’ultimo, si serbano tuttora nell’archivietto vichiano già dei De Rosa di Villarosa, ora della Biblioteca Nazionale di Napoli. Il Daniele, che, con qualche ragione per taluni brani, ma a gran torto pel resto, giudicava quell’ Aggiunta cosa assai infelice, avrebbe voluto che la si ponesse a profitto soltanto quale serie di appunti, che gli edi-