Bibliografia Vichiana I

AUTOBIOGRAFIA

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scolo e del Balbo (Firenze, Barbèra e Comp., 1857) ; il Pomodoro nel quarto volume della sua silloge (1859); il Viazzi nella sua già mentovata ristampa della Scienza nuova prima (v. sopra p. 41). Senonché, troppo difettosa, arbitraria e invecchiata, essa, lungi dal potere essere riesemplata ulteriormente, andava rifatta ab imis, sia col ricollazionare la Vita propriamente detta sul testo Calogerà e l’ Aggiunta sulla minuta relativa, emendando bensì gli errori tipografici che deturpano la prima, ma restituendo tutte le forme e i costrutti vichiani raffazzonati dal Villarosa; sia con lo sfrondare le annotazioni di quest’ultimo del troppo e del vano e, al tempo medesimo, ampliarle e aggiornarle secondo i risultati delle ricerche posteriori. Codesta fatica venne compiuta una prima volta dal Croce nel 1911 e una seconda dal Nicolini nel 1929 nelle loro successive edizioni del quinto volume delle Opere del Vico, comparso negli Scrittori d’ltalia del Laterza. Naturalmente, non è il caso d’indicare anche qui in quale guisa, nell’una e nell’altra edizione, sono stati applicati nel singolo i criteri anzidetti. Pure sarà bene porre in rilievo tre cose. La prima è che ai tre pezzi deli’ edizione Villarosa (Vita, Aggiunta dell autore. Addizione del Villarosa) fanno séguito due appendici, contenenti la prima il catalogo degli scritti soggiunto all’ edizione Calogerà, più altro catalogo accompagnante una supplica del 1734, e la seconda le due recensioni del Ledere con la lettera vichiana a quest’ultimo, cioè il terzo pezzo della minuta del 1731 ; pezzo, che, a differenza del Villarosa, è parso meglio tenere separato dalla Vita propriamente detta, in quanto non si conoscono né il luogo di questa ove il Vico lo voleva intercalato, né i raccordi introdotti da lui nella Vita stessa perché un’ aggiunta così lunga vacasse meno all’ufficio di cuneo. La seconda cosa concerne l’ Aggiunta del 1731. Nella minuta autografa, dopo le parole « due scudi ed ancor di vantaggio » ( Opp ., V, 63), il Vico, senza proseguire nell’elaborazione letteraria, avverte : « Qui istoricamente, in terza persona edi tempo passato lontano, si rapporta (sic per rapporti) ciò che si narra nell’ Occasione di meditarsi quest ’ opera, che va innanzi alla Scienza nuova della seconda impressione [1730], con queste cose che vi si aggiungono o si trallasciano », e delle quali segue l’elenco. Ma, nell’eseguire codeste istruzioni,