Bibliografia Vichiana I

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VITA DI ANTONIO CARAFA

(Le.), che vi spendesse due anni —su per giù dall’ autunno del 1713 a quello del 1715: «uno a disporne da quelle molto sparse e confuse notizie i comentari », ossia i dati di fatto ordinati cronologicamente ; l’altro « a tesserne l’istoria », vale a dire a rielaborarli concettualmente e letterariamente. E, « come poteva ogniun vederlo, la sera, per tutto il tempo che la scrisse», pure essendo «travagliato da crudelissimi spasimi ippocondriaci nel braccio sinistro», «non ebbe giammai altro libro innanzi sul tavolino che i comentari, come se scrivesse», non in un latino d’oro, ma «in lingua nativa, ed in mezzo agli strepiti domestici e spesso in conversazione degli amici. E sì lavorolla temprata di onore del subbietto, di riverenza verso i principi e di giustizia che si dee avere per la verità » : cosa, quest’ultima, tanto più difficile in quanto sovente la realtà dei fatti, effettivamente non tradita mai dal Nostro, risultava tutt’ altro che onorevole pel biografato, del quale si ricordavano ancora con orrore 1’ efferatezza dei processi politici di Eperjes e il patibolo elevato stabilmente in quella città. Stampata a spese del Carafa iunior, che diè al Nostro carta bianca, l’opera venne fuori nel marzo 1716 in una veste tipografica che, nella Napoli di quel tempo, apparve così lussuosa da fare assegnare al volume il vanto soggiunge sempre il Vico d’Olanda» uscisse «dalle stampe di Napoli». Precedevano i ritratti sia del biografato sia del nipote, dipinti da Stefano di Maia e incisi da Giuseppe Magliar. A principio della dei dica, del proemio e di ciascuno dei quattro libri erano freglavorati dagli artisti anzidetti e allusivi talora a imprese del Carafa (per esempio alla resa di Munkàcs), nonché sei fini capolettere. E il volume, che constava di diciotto pagine innumerate più 501 numerate in quarto, s’intitolava « loh. Baptistae Vici De rebus gestis Antonii Caraphaei libri quatuor, excellentissimo domino Hadriano Caraphaeo, Trajectinorum duci, Forolivensium domino XIII, Sacri Romani Imperii corniti, Hispaniarum magnati amplissimo, dicati (Excudebat Neapoli Felix Musca, publica auctoritate, anno M.D.CC.XVI.) ». Quale compenso per la sua fatica il Vico ebbe dal giovane Carafa mille ducati (4250 lire-oro di quei tempi), coi quali poco dopo (1717) maritò la sua primogenita Luisa (F. Nicolini, Giambattista Vico nella vita domestica, pp. 20-22); più ancora