Breve storia della provincia Veneta della Compagnia di Gesù, str. 253

Capo V. Stazioni nell ’ Emilia.

233

ai Salesiani ; e, non avendolo essi accettato, vi aperse una scuola popolare, che fu chiusa per ordine del governo, sempre intento ad attraversare le opere di Monsignor Rota. Così la divina provvidenza dispose che quel locale potesse servire d’abitazione a’ nostri Padri e fratelli. Infatti venne nelle nostre mani, e quattro giorni prima che spirasse l’anno 1H75, vi entrò il P. Enrico Masini Procuratore della provincia. Oh quanto ne esultò il perseguitato Monsignor Rota, il quale, fin da principio del suo governo, aveva desiderato ardentemente di chiamare in Mantova la Compagnia, e ne aveva sperato qualche rimedio alla sua diocesi, divenuta in gran parte simile a vigna incolta e dissipata dalla tempesta ! E la sua consolazione fu tanto maggiore quanto meno sperata. Poiché come mai poteva aprir case ad altri, mentre per non essergli stato concesso il regio exequatur , si chiudeva a lui stesso il suo proprio palazzo, lo si spogliava della mensa e lo si costringeva perfino ad uscire dal suo seminario? Nei primi giorni del 1876 entrarono nella nuova stazione il P. Lodovico Martini e quel P, Banchich che già abbiamo imparato a conoscere; più tardi vennero due altri Padri e un fratello. La chiesa di Santa Teresa (fino dal tempo degli Austriaci venuta in mano del Vescovo, che l’aveva unita alla parrocchia di Santa Carità) fu verso la fine dell’estate di quell’anno ceduta dal Vescovo alla Compagnia quanto all’ uso, restando la giurisdizione e (canonicamente) la proprietà di essa al Parroco di Santa Carità. Cominciavano i Padri ad attendere in pace ai ministeri propri di nostra vocazione, quando si scatenò contro di loro un uragano, che parve dover distruggere la famigliola appena formata; ma, grazie a Dio, non recò danno alcuno. Alcuni pessimi cittadini avevano cercato commuovere il popolo contro di noi, ristampando nel giornale mantovano La Favilla tutte le antiche favole contro la Compagnia. E sebbene la parte più sana della città non vi prestasse fede, anzi fosse a noi favorevole, tuttavia riuscirono ad infiammare gli animi

1 II giorno 23 novembre era stata segnato un contratto di compravendita di quella casa.