I Tonini storici di Rimini

paleografo, epigrafista, numismatico, più che non bisognasse a ufficio di storico anche d’ una città come questa, e quanto bisognava in una regione ove fiorivano i dotti di tali dottrine, sui quali vigilava dall’alto nido repubblicano come un’aquila romana il Borghesi, Fu chi notò in lui scrittore mancanza di colorito e di facondia : non so se oggi forse non gli s’imputerebbe da taluno il contrario. Certamente egli era della scuola del grande storico ateniese che fece l’austera e altera professione, non volere essere la sua storia un diletto del momento ma un acquisto per i secoli. Vero è che nel classico meriggio periclèo, per quell’anima armonica che penetrava e unificava espressione e materia, il monumento di Tucidide storico usciva allo stesso tempo capolavoro di scrittore: la verità delle cose respira nella vita delle parole. Ma ho voluto dire (e gli esempi si prendono dal sommo) che il Tonini concepi e praticò la storia severamente, fondandola e fabbricandola, senza cura di ornati evanescenti, in terreno esplorato. Non già eh’ egli sconoscesse come la storia, essendo non pure ricerca e raccolta di materiali ma anche rappresentazione e narrazione di fatti, possa essere arte, ma pensava che agli operatori delle singole pietre pel grande edificio bastar debba la solidità e la squadra ; e tra tali operatori egli si contentava e voleva esser posto per solo e forte amore del vero E di scrittore ebbe pure, né i critici lo disconobbero, un composto e piacente decoro che giova per la sua parte anch’ esso a guada-

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