I Tonini storici di Rimini
così, in parole del Carducci per la Deputazione storica romagnola convenuta in Forlì con 1’ altre emiliane sul fine del maggio 1875 presso alla sorgente statua del Morgagni, così era ricordato e rimpianto, a sei mesi dalla sua morte, Luigi Tonini ; nel quale, quanti altri ebbero o avranno merito nel trattare la stessa materia, dai predecessori scapigliati e fantastici ai successori avveduti e metodici, saluterebbero e saluteranno per eccellenza lo storico di Rimini (i). Le doti o disposizioni proprie a vero e pieno ufficio di storico egli portava da natura ; l’impulso e la determinazione gli venne, credo, in molta parte dai peculiari caratteri della città sua. A considerare l’amore eh’ei nutrì per le lettere, sicché anco innanzi nella vita ritornava ai classici volentieri ; a tener conto degli studi che fece, con serietà certo se non con fervore, del diritto; a sapere inoltre che, studente in diritto, pure udiva assiduo la fisica dall’Orioli e ricorreva al Mezzofanti perché lo dirigesse a un buon maestro di lingua greca ; non sarebbe maraviglia vederlo avviare, o veramente deviare, ad altro che alla lunga fatica dì ordire tutta di documenti la storia riminese. Lo sedusse e lo vinse, ch’egli lorse appena se ne avvide, l’aspetto delle cose circostanti, e lo fece fermare stabilmente là dove era meglio atto a operare. Piena in vero di seduzioni e voci profonde questa Rimini agli spiriti non superficiali. La storia vi ebbe ragione da antico e v’ impresse vestigi indelebili, vi pose trofei imperituri; la poesia e l’arte la toccarono a
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