Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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Sessano e Larino ; ma più che da tatti siffatti elementi, dalie numerose sorgive di acque minerali disseminato in tutto il territorio della provincia. Il Galanti, il Sacco, il Longano nelle loro trattazioni del Molise fanno menzione appunto delle sorgenti di Capracotta, Isernìa, Venafro, Riccia, Sepino, Trivento, Terrazzano, ecc, decantandone le qualità e 1’ efficacia contro lo “ ostruzioni le “ affezioni clorotiche „ le “ arene e i calcoli „ la u scabbia „ ecc. Il terremoto del 1805, che sconvolse profondamente 1’ agro molisano, determinò la disparizione o lo smarrimento dì alcuna di tali sorgive, ed attualmente soltanto quelle iserniane sono oggetto di formalo sfruttamento industriale, come è indicato nella monografia della città nel 111 volume.

IV. Idrografia.

Il campo idrografico molisano nel suo complesso. —Il Volturno ed il suo alto bacino molisano. —ll Saogro e gli affluenti molisani del versante destro. Il Triguo, il suo alto bacino e gli affluenti del versante destro.—ll Tammaro e gli affluenti del suo alto bacino. —Il Fortore e gli affluenti molisani del suo versante sinistro. — Il Saccione, il suo bacino, ed i suoi affluenti molisani di sinistra.— 11 Biferno ed il suo bacino integrale.— Litorale adriatico. I fiumi Volturno, Sangro, Trigno, Tammaro, Fortore 6 il torrente Saccione, sono i corsi d'acqua che, a tratti abbastanza lunghi, delimitano la provincia di Campobasso, facendo corona al Biferno, fiume esclusivamente molisano, simbolo anzi del Molise per le suo memorie storiche, le sue ire danneggiatrìci, la ricchezza intermittente delle sue acque, la copiosità della pesca, la somma cospicua di energia che fornisco allo industrie locali. Procediamo ad una sommaria disamina di ciascuno di essi. •» * * Nel credo pagano i fiumi raffigurati in vecchi nerboruti dalla lunga barba, sdraiati per terra e poggiati ad un’urna da cui trabocca l’acqua erano deità, e, come tali, oggetto di culto. II Nilo, il Tebro, l'Eridano, ecc. furono del numero, e il Volturno del pari. Il Volturno, da “ vultur „ era il fiume avvoltoio. La lapide dissepolta nel 1667 e riferita dal Pratilli (3) non lascia dubbi in proposito. Il Volturno ha le sue trenta e più sorgenti a ni. 548 sul livello del mare, le quali scaturiscono maestose a metà falda del monte Azzone, in agro di Bocchetta, ad oltre un chilometro in linea retta dell'abitato. A “ capo Volturno „la sorgente dai calcoli dell’ ing. Zoppi —ha una