Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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croce), S. Pietro (Roteilo), S. Biagio (Montenero di Bisaccia), S. Giacomo e S. Margherita (Guglionesi), S. Maria Gerosolimitana (Macchia Valfortore), S. Biagio (S. Giuliano di Puglia), S. Lucia (S. Martino in Pensilis), SS. Salvatore ( Campolieto ), S. Pietro ( Castropìgnano ), SS. Salvatore (Monacilioni), S. Giovanni (Termoli), ed altri boni a Riccia, Gastelmauro e Ripabottoni (263). Della più parte di tali enti ex-benedettini e poi gerosolimitani, invano si cercherebbe traccia nelle monografie dei rispettivi comuni, giacché la loro documentazione e perfino la memoria è stata travolta dall’ edacità del tempo. Con la suddetta commenda e le grande dipendenti, l’Ordiuo era pure in possesso dell’ università di Acquaviva Collecroci , elio poi alienò nel secolo XIV, ricuperò per compra nel 1624, e perdè con la soppressione del 1785. I Templari, fondati nel 1118 da S. Bernardo por difendere i pellegrini che andavano noi Luoghi Santi, furono fin dai primi tempi protetti dalla Chiesa e colmati d’innumeri privilegi, cosi da accumulare in oriente e nei vari Stati d’Europa ricchezze ingentissime. Queste fortune svegliarono le cupidigie di Filippo il Bello (che aveva visto i tesori nella Torre del Tempio a Parigi, durante la sommossa del 1306) e della Curia Romana; e la distruzione dei Templari fu stabilita. Clemente V (1305-1316). francese di Guascogna , proteggendo lo segrete mire affaristiche del perfido Re, fece condannare i Templari per molteplici accuse dal Concilio ecumenico di Vienna (Delfinato) nel 1312. L’indomani della condanna tutti i Cavalieri residenti in Francia furono arrestati, consegnati allTnquisiziono ed arsi sul rogo. L’Ordine andò man mano dissolvendosi, e dallo sue reliquie sorsero in Portogallo i Cavalieri di Cristo, La bibliografia dei Templari è quanto mai copiosa. Essi nel secolo XU ebbero un convento in S. Giovanni in Galdo, che dopo il 1312 venne occupato da monaci e poi negli ultimi tempi da Chierici regolari. L'ordino Costantiniano pare sia stato fondato verso il 1290, dall’lmperatore d' Oriento Isacco Angelo, che il volle dedicato a Costantino por accreditare la fama ch’egli no fosse diretto discendente. Seguiva esso la regola di S. Basilio, e por accedervi occorreva provare di aver quattro secoli di nobiltà. I Cavalieri giuravano obbedienza alla Chiesa e protezione alle vedove ed agli orfani; e fra gli obblighi che assumevano Gran quelli di portar sempre la croce ad un lato del mantello, e di fare qualche lascito all’ordine prima di morire. I Cavalieri Costantiniani ebbero in commenda la Chiesa e grancia di S, Antonio di Boiano. * * * Riprendiamo ora a narrare le vicende dell’ ordine di S. Francesco, il quale è quello che maggiormente interessa la nostra provincia anche nei tempi recenti e presenti.