Il Molise dalle origini ai nostri giorni

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nel più stretto inverno. I suoi olì furono celebrati da Varrone, da Orazio, da Marziale, da Giovenale, da Plinio, e conservano se non la classica rinomanza un buon nome in commercio, ed hanno una grande richiesta. Esso agro è confinato ad or. dal Volturno e dalla provincia di Caserta, a seti da Pozzilli, a pon. dalla provincia suddetta , e mezz. dall’ agro di Sesto. Pianeggiante nella zona orientale, diventa montaoso nella meridionale ed occidentale, dove sono übicate le frazioni di Ceppagne, Casamatteo e Noci, e dove emergono il Collo Moresco (m. 570), il Forcella del Moseoso (m. 712), la Serra di Rocearomana (m. 9,0), il monte S. Croce (m. 1023), ed il monte Samraero (m. 1265) punto geodetico. Alla sommità del S. Croce, sorgeva un tempo un fortilizio denominato “ Castel Saturno „ ed alle sue pendici si svolge la c ttà di Venafro. L’ agro è messo in comunicazione con la riva opposta del Volturno dal Ponte Reale, che serve da passo alia provinciale di Capriati; ed oltre che da tale rotabile è attraversato pur anche dalla nazionale degli Abbruzzi , dalla provinciale della Nunziata Lunga e dalla linea ferroviaria C alani e 110 -Iser n ia, La città si svolge in dolce declivio e talora pianeggiante appiè del monte S. Croce, e spicca per lindezza in mezzo al verde perenne degli olivi maestosi. Ha la propria stazione ferroviaria ad un chilometro appena dall’ abitato, 10 Sesto Campano (m. 300 ). Il suo agro confina ad or. col Volturno, a sett. con Venafro, negli altri lati con la provincia di Caserta, e misura Ea. 3836 di superficie. I suoi confini occidentale e meridionale sono contrassegnati da una catena non discontinua di colli, fra i quali eccellono por altezza il Colle d’Aruta (m. 775), il Colle La Monna (m. 786), il Colle Traversa (m. 788), il Colle Castello (m. 794), il Monte Alto (m. 798), il Colle Lo Maio (m 863), il Monte Calvello (m. 789), eil Monte Cesima (m. 1170) punto trigonometrico. Non è meraviglia che un agro talmente accidentato, silvano ed impervio, divenisse rifugio di banditi ; e che, asserragliato fra i dirupi o protètto dalla vegetazione lussoreggiante, il famoso Papone vi sfidasse l’ira delle soldatesche spagnuole, e minacciasse di continuo la ricca Venafro. La provinciale della Nunziata Lunga lambisce l’agro di Sesto per forse meno di un chilometro: la già nazionale degli Abbruzzi, invece, lo percorre lungo il confine orientale, ead essa s’innesta la provinciale che mena all’ abitato. La linea ferroviaria Caianiello-Isernia si svolge quasi parallela all’antica nazionale. Sesto ha il proprio abitato su di una collina, cui sovrastano poco lungi montagne di maggiore altitudine. Ha la propria stazione ferroviaria a circa 5 km. di distanza. Con Sesto termina il versante destro molisano del Volturno. Appartengono al versante sinistro del bacino i seguenti comuni : 11 Cerro al Volturno (ra. 520). L’agro di Cerro, esteso Ea, 2361,