L'Italia e la questione del calendario al principio del XX secolo

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AL PRINCIPIO DEL XX SECOLO

nel mondo ortodosso col più gran favore. Per un’ altra ragione, esso fu pure accolto col più gran favore nel mondo turco come lo dimostrerebbe un’ accurata memoria di Ghazi Moukhtar Paclia e questo a causa delle complicazioni che la Banca e le altre istituzioni ottomane di carattere internazionale sperimentano nell' uso del Calendario finanziario ottomano che è basato sul giuliano. Degna poi di speciale menzione è una lettera di Mgr. Michele, Metropolitano di Belgrado al Patriarca di Costantinopoli Neofito Vili, lettera comparsa, in serbo, nella Srpska Zastava del 25 giugno 1892 e, in francese, uelP Indépendance mania ine del 29 ott. 10 nov. 1899. In questa lettera il celebre prelato serbo, di cui è noto P esigilo a Kieff, riconosceva che causa lo spostamento dell'equinozio la Pasqua ortodossa non era più celebrata aIP epoca dovuta, « giusta le prescrizioni del Concilio di Nicea » (') e, facendo proprio il progetto di Madler, suggeriva al Patriarca una riunione di prelati ed astronomi ortodossi per riformare, così, ad no tempo, P errore astronomico e il computo pasquale del Calendario ortodosso. Ed altri sintomi di favorevoli disposizioni, eziandio di carattere più o meno ufficiale, non mancavano : come l'aperta dichiarazione, fatta in un documento della Società russa imperiale Ai geografia , dell’ importanza della riforma del Calendario «al punto di vista della scienza » ( 2 ) poi la pubblicazione nella Bulgarie di Sofia del 17,29 maggio 1897 dì un : * Prqjet de lai,patir V introduction dii Calendrier Occidental en Bulgarie comme Calendrier de V Etat, sàns toucher aux fétes rdigieuses » progetto sollecitato dal Sig. Stoiloff, capo del ministero bulgaro e, a quanto mi si disse, approvato dal Consiglio di Stato; ( 3 ) poi la presentazione, sollecitata dal Sig. Stourdza, aIP Accademia rumena di una Memoria sulla questione

{') « Ces règles [de Nlcée] concernant la cèlebration de la Paque, soni au» jourd' hut eneo re exacte meni gardees [en principe} dans I' Eglìse orthodoxe. » Mais, a cause d'une erreur de calcili dans l' e’raluation de la dure’e de » Van tv’e, la Pàque n’est plus cèlèbrée effectivement à I’époque où » elle devrait Tètre, d’après les preseriptions du Concile de Nicèe, vu » que l' équinoxe est calcale, aujourd'ìiui, domine arrivant non plus, comme » auparavant, le SI rnars mais le 9 mars, d'où une difference de danze » jours [de trai/.e à partir de 1000] » (Ind. roum L c.) Prego il lettore a voler ben ritenere queste parole di un' importanza decisiva nella questione; importanza resa ancor più decisiva da una recente dichiarazione del Patriarcato di Costantinopoli, inviata alle diverse Chiese autocefali ortodosse, che riporterò integralmente, con brevi commenti, più innanzi. {*} Vedi 1’ intero documento negli Isvestia o Resoconti della Società (t. XXX 1894 fase. II p, 268). ( 3 ) A questo progetto bulgaro il Times del giorno 11 giugno 1897 consacrava un suo leader in cui si addimostrava profeta. Il progetto veniva pure pubblicato integralmente dalla National Zeitung di Berlino.